Match analysis: ecco nel dettaglio la Lazio di Simone Inzaghi
Un solo punto nelle ultime tre partite per il Bologna chiamato a reagire contro la Lazio reduce dalla vittoria in Europa League. L’analisi sui biancocelesti
CURIOSITÀ STATISTICHE: LA LAZIO NEGLI ULTIMI ANNI È UN TABÙ
Si tratterà del confronto ufficiale numero 149: il Bologna ha fatto bottino pieno in 54 occasioni, la Lazio in 52 mentre i pareggi sono stati 42.Il trend dell’ultimo periodo ha visto quasi sempre trionfare la Lazio. Negli ultimi 5 confronti, infatti, il Bologna ha ottenuto solamente 2 punti e al Dall’Ara non vince dal 23 gennaio 2011. Sulla panchina bolognese c’era Alberto Malesani e una doppietta di Di Vaio e una rete di Ramirez stesero la Lazio di Edy Reja. Da allora, 4 sconfitte e 3 pareggi.
Da allenatore Sinisa Mihajlovic ha affrontato la sua ex squadra in 15 occasioni. Con un media punti pari a 0.87, il serbo ha ottenuto 3 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte.
I NUMERI DELLA LAZIO: BIANCOCELESTI SECONDA MIGLIOR DIFESA
Finora il percorso della Lazio in campionato è stato molto altalenante. Partita con un secco 0-3 contro la Sampdoria, la squadra di Simone Inzaghi ha ottenuto poi 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. In tre gare giocate fuori dall’Olimpico ha conquistato appena 3 punti, quelli di Genova.
I numeri del collettivo sono molto positivi. Quarto miglior attacco della Serie A con 11 reti all’attivo e con appena 4 reti subite ha la seconda miglior difesa della competizione. Meglio dei capitolini solo l’Inter (2).Con 101 tentativi è 3^ nella classifica tiri, 9^ invece per quanto riguarda il possesso palla a fronte di una media pari al 51.9%. Tra le tante caratteristiche e i punti di forza della squadra di Inzaghi spicca la capacità di arrivare spesso in area di rigore avversaria, una tendenza che si sta confermando anche in questa stagione.
In questo scorcio di campionato, la Lazio si è evidenziata come una delle squadre con meno palloni persi e soprattutto la più corretta a fronte dei soli 61 falli commessi. Un’altra tipica peculiarità del gioco biancoceleste, sono gli attacchi alla profondità: con 101 affondi, Immobile e compagni guidano questa particolare classifica.
Al 6^ posto nella classifica passaggi (2853), primeggia in quella dei filtranti (65). Terza squadra, invece, per passaggi effettuati nella trequarti avversaria (384).
L’UOMO CHIAVE: LUIS ALBERTORispetto alle passate stagioni, Luis Alberto è stato spostato sulla linea dei centrocampisti svolgendo quindi un ruolo da collante tra il centrocampo e l’attacco. Lo spagnolo è il vero jolly di questa Lazio: determinante in fase di costruzione e decisivo negli ultimi metri. È da lui che nascono le principali trame di gioco: 1^ giocatore della Lazio per passaggi effettuati (396), 1^ della Serie A per i tentativi filtranti (17), 5^ della competizione per passaggi chiave (6) e 1^nella classifica relativa a quelli compiuti nella trequarti avversaria (83). Pericoloso con i tiri da fuori, ben 12 finora. Non solo, Luis Alberto è fondamentale anche senza palla. Con 26 allunghi è il 1^della sua squadra così come primeggia per quanto riguarda gli attacchi alla profondità (21).Non sono da meno giocatori del calibro di Francesco Acerbi, leader difensivo che spesso si appoggia a Milinkovic-Savic. Il centrocampista serbo, con la sua fisicità e soprattutto con i suoi centimetri, potrà mettere in seria difficoltà la mediana del Bologna. Infine c’è Ciro Immobile. L’attaccante napoletano è un altro importante trascinatore di questa squadra sia con i suoi gol e sia con i suoi movimenti senza palla effettuati sempre per attaccare la profondità e allungare le difese avversarie.
L’ASSETTO TATTICO: UN CONSOLIDATO 3-5-2
A Bologna, salvo clamorosi stravolgimenti, Simone Inzaghi confermerà il consolidato 3-5-2. Rispetto alla gara contro il Rennes, torneranno in campo dal 1’ Luiz Felipe e Radu in difesa, a centrocampo Milinkovic Savic, Leiva e Luis Alberto e in attacco Correa. Gli unici ballottaggi sono sulle corsie laterali.
La Lazio è una squadra che si affida poco ai cross e quindi non sfrutta l’ampiezza. Infatti, predilige fare densità in mezzo e costruire il gioco centralmente per sfruttare le caratteristiche dei suoi centrocampisti e la vivacità e i movimenti di Correa e Immobile.In fase di costruzione sono importanti i due difensori centrali esterni, è da loro che parte la manovra di gioco. Le varianti sono quelle di servire immediatamente il centrocampista basso, l’esterno largo oppure tentare dei lanci lunghi per trovare la spizzata di Savic, in posizione più avanzata, verso Immobile.
In fase di non possesso, i biancocelesti sono molto corti e si difendono nella maggior parte dei casi con tutti gli effettivi. Sugli attacchi esterni la difesa diventa a 4, con il centrale del lato opposto che ricopre il ruolo di ultimo nella linea.
Ci vorrà un Bologna molto compatto che dovrà rinfoltire la mediana. L’assenza per squalifica di Soriano potrebbe essere importante per l’inserimento di un centrocampista di quantità in più. Da evitare quindi sono le zone centrali del campo, sarà fondamentale giocare in ampiezza sfruttando quindi i terzini e gli esterni offensivi. In fase difensiva, soprattutto negli ultimi metri, i difensori di Mihajlovic dovranno evitare di schiacciarsi troppo perché un altro punto di forza della Lazio sono i tiri da fuori.
(Fonte dati: Wyscout)
💬 Commenti