Solo due punti nelle ultime 5 gare casalinghe. E’ questo il magro bottino conquistato dalla squadra di Leonardo Semplici tra le mura amiche del Paolo Mazza di Ferrara. Nell’anticipo della quattordicesima giornata, in un match da non fallire con in palio punti pesanti per la salvezza, gli spallini rimandano ancora una volta l’appuntamento con la vittoria (l’ultima il 17 settembre SPAL-Atalanta 2-0) e devono “accontentarsi” di un pareggio contro l’Empoli. Per il tecnico toscano, classico 3-5-2 con il rientrante Vicari al centro della difesa e il tandem Antenucci-Petagna in attacco. Pronti-via, le due squadre non si risparmiano e danno vita ad un primo tempo emozionante e ricco di gol, con i padroni di casa in vantaggio dopo soli 5 minuti grazie a Kurtic, bravo ad insaccare di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Schiattarella. I toscani però sembrano più in partita, giocano sicuramente meglio e prima del duplice fischio, la ribaltano. Sugli scudi il bosniaco Krunic, il quale prima serve l’assist per la rete di Caputo (24’) e poi realizza il gol del vantaggio (43’) con un destro da trenta metri che non lascia scampo a Gomis. Ad inizio ripresa, l’espulsione diretta di Cionek complica e non poco la gara per i ferraresi con la squadra ospite che sciupa una clamorosa occasione per chiudere definitivamente i conti. Gol sbagliato-gol subito, è la legge del calcio. Nel momento più difficile, i biancazzurri trovano la forza per reagire; Kurtic di testa su assist di Lazzari, realizza la sua doppietta personale e ristabilisce la parità. Termina 2-2, una partita piacevole, divertente, giocata a viso aperto da entrambe le squadre e per come si era messa (sotto di un gol e di un uomo), per gli spallini è un pareggio che sa di vittoria.

Dopo aver compiuto l’impresa contro i nerazzurri poco più di due mesi fa, il Parma si ripresenta a San Siro da sesta forza del campionato e con la consapevolezza di poter dire la sua anche contro il Milan. D’Aversa schiera il 4-3-3 con Scozzarella preferito a Stulac in mezzo al campo e la sorpresa Biabiany nel tridente d’attacco accanto a Inglese e Gervinho. Nel primo tempo, i ducali giocano una partita tatticamente perfetta senza mai soffrire le offensive dei rossoneri, ordinati e pronti a ripartire in contropiede. Nella ripresa, si confermano letali sulle palle inattive, Inglese al 49’ è abile ad anticipare di testa Kessiè e a trafiggere Donnarumma su calcio d’angolo di Scozzarella. Il Milan non ci sta, avanza il baricentro e il pressing sui portatori di palla gialloblu e agguanta il pareggio poco dopo (55’), con Scozzarella che perde una palla velenosa davanti l’area di rigore, ne approfitta Cutrone che sfrutta al meglio l’assist di Suso e con un tiro al volo mette la palla alle spalle di Sepe. L’infortunio di Gervinho costringe D’Aversa a ridisegnare la squadra e a cambiare assetto tattico, 4-3-2-1 con Ciciretti al fianco di Biabiany alle spalle di Inglese. La squadra perde equilibrio e compattezza in mezzo al campo e il solito Cutrone crea scompiglio nella retroguardia gialloblu. Al minuto 71, l’attaccante rossonero inganna con un movimento Bastoni, che prende la palla con il braccio causando il rigore (assegnato grazie al VAR) trasformato da Kessiè. Nel finale, la squadra di D’Aversa non riesce più ad essere pericolosa e nonostante abbia giocato una grande partita, imbrigliando a lungo i rossoneri e sfiorando il colpaccio, torna a casa con zero punti e l’amaro in bocca. C’è tanto rammarico, per un’impresa solo sfiorata dai ducali che non hanno saputo gestire al meglio il vantaggio, peccando anche un po' di presunzione.

AAA cercasi Sassuolo di inizio stagione. I neroverdi non riescono ad uscire dal momento poco brillante e al Mapei Stadium contro l’Udinese danno vita ad uno scialbo 0-0. Il tecnico De Zerbi si affida al 4-3-3 con Sensi in cabina di regia e tridente con Babacar-Berardi-Di Francesco. La prima frazione di gioco, non regala particolari emozioni a parte un gol giustamente annullato a Duncan per fuorigioco. Nella ripresa, il tecnico toscano decide di inserire Matri al posto di uno spento Babacar, per avere più peso offensivo, ma il risultato non cambia; tanto possesso palla, zero occasioni da gol. Per gli emiliani, una sola vittoria nelle ultime otto partite, un passo indietro anche sotto il punto di vista del gioco con la squadra che non riesce più ad esprimere la fluidità di manovra vista ad inizio stagione e fatica e non poco in fase realizzativa. Forse le aspettative createsi dopo l'ottimo avvio di stagione, hanno tolto un pò di serenità ad una squadra ricca di talenti ma giovane. Speriamo che De Zerbi riesca a "ritrovare" il prima possibile la retta via, quella che porta all'Europa.

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