A centottanta minuti dalla fine del campionato, Sinisa Mihajlovic non abbassa la guardia e mantiene alta la concentrazione, non facendosi distrarre né dal futuro né dagli episodi del pre-partita della finale di Coppa Italia.L’obiettivo rimane la salvezza, una volta raggiunta possiamo guardare anche al decimo posto. Sono rimaste due partite: se facciamo sei punti possiamo guardare dove arriviamo ma il primo obiettivo rimane salvarci”. Il concetto è chiaro, ma il tecnico ribadisce la sua filosofia: “Io sono sempre sul pezzo. Bisogna tenere sempre la tensione alta, a me non piace fare brutte figure. Faccio il mio mestiere con la massima concentrazione e il massimo impegno e chiedo la stessa cosa ai miei giocatori, che sono pagati per questo”.  La partita a Roma con la Lazio richiama un pezzo di grande passato di Sinisa: “Per me una partita vale l’altra. Poi fa sempre piacere tornare all’Olimpico contro la Lazio, sono rimasto legato all’ambiente e alla gente. Molti nella mia Lazio del 2000 eravamo già allenatori in campo: mi ricordo che spesso, in determinate situazioni in campo sapevamo cosa fare prima che Eriksson ci desse indicazioni. Era uno spogliatoio importante, non facile da gestire ma fatto di grandi risorse e di grandi persone. Non andavamo tutti d’accordo ma in campo non si vedeva, perchè giocavamo tutti per lo stesso obiettivo”. Oggi invece, la Lazio allenata proprio da Simone Inzaghi, uno dei tanti ‘allenatori in campo’ (tra gli altri Mancini, Simeone, Nedved come dirigente), è fresca campione di Coppa Italia: “Vincendo la Coppa e non avendo obiettivi di classifica potrebbero giocare a mente sgombra: noi dobbiamo fare la nostra partita e cercare di portare a casa i tre punti. Non sarà facile, ma ci proveremo come abbiamo sempre fatto, cercando di mettere in piedi una partita seria. La Lazio è forte: la finale con l’Atalanta è stata una partita molto equilibrata, tra due squadre tecniche e fisiche, che la Lazio alla fine ha vinto meritatamente". Sulla formazione pochi dubbi. Unica piccola preoccupazione riguardava lo stato di forma di Orsolini, ma Mihajlovic assicura: “Sta bene, ha saltato il primo allenamento della settimana ma poi è rientrato regolarmente per tutta la preparazione alla partita”. Inevitabile e condivisibile la solidarietà della sala stampa riguardo ai fatti antecedenti la finale di Coppa Italia, un episodio che per Sinisa è già passato: “Io ho fatto quelle dichiarazioni solo perché avevano scritto che ero stato insultato da un tifoso della Lazio, e non era corretto. Altrimenti nemmeno avrei parlato, perchè c’è poco da dire. È vero che era una situazione difficile, c’era molto disordine e nemmeno io ero tranquillo. Sono cose che non dovrebbero succedere ma tutti possono sbagliare: mi è bastata la chiamata di scuse del questore della Digos e per me la questione è chiusa. L’intolleranza dovrebbe sempre essere punita, soprattutto negli stadi quando sentiamo cori o versi di insulti. Parliamo di calcio, che è meglio...” Nota decisamente più allegra è l’affetto plebiscitario dei tifosi: “Anche alla Sampdoria e al Milan i tifosi erano dalla mia parte, e fa sempre piacere vederlo, ma so anche che è tutto legato ai risultati. Così come non mi butto giù quando le cose vanno male, non mi esalto troppo nei periodi in cui vanno bene”. In chiusura una domanda sul futuro, riguardo al quale il tecnico era già stato chiaro nel dire che aspetterà la fine del campionato. “Lo ripeto: la prima squadra con cui parlerò è il Bologna, anche solo per rispetto. Poi quello che succederà non lo so ancora. Ci confronteremo e passo dopo passo vedremo quello che verrà fuori. Per ora son tutte chiacchiere”.
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