Sinisa Mihajlovic in panchina (ph. zimbio)

Il tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida con la Sampdoria. Ecco le parole riportate dal portale TMW.

Chi è pronto a giocare fin dall’inizio?
"Dobbiamo valutare bene dopo l’allenamento, perciò vediamo, siamo in emergenza e lo rimarremo, non sappiamo se recupereremo qualcuno".

Quale difficoltà si attende a livello tattico da una Sampdoria che si sa chiudere bene, e quanto sarà importante il lavoro sulla destra considerando le loro assenze sulla fascia sinistra?
"Regini e Colley sono due ottimi giocatori, non hanno nulla da invidiare a Augello o Tonelli. Sono una buona squadra, si chiudono e ripartono in velocità, e davanti Quagliarella e Ramirez possono metterci in difficoltà. Se giochiamo come sappiamo fare e riusciamo a mettere in pratica quello che stiamo facendo dall’inizio del campionato, con più concentrazione in fase difensiva e determinazione in fase offensiva, potremo portare a casa la vittoria. Come sempre, poi, decideranno gli episodi".

Nel libro che scriverà fra 50 anni, come le piacerebbe descrivere il Bologna di oggi?
"Ve lo dirò fra 50 anni, c’è ancora tempo".

Nella testa dei suoi giocatori, le 40 partite di fila con gol subito sono percepite come un’ossessione?
"Deve chiederlo a loro, sicuramente a nessuno fa piacere, né a me né a loro. Se però prendiamo gol per 40 partite, significa che ognuno deve fare di più. Ci deve aiutare anche la fortuna, perché alla prima occasione che capita agli avversari subiamo gol, mentre ad altri non capita".

Come ha ritrovato i nazionali?
"Sono tornati e stanno tutti bene, nessun infortunio, perciò questo è l’importante. Devono riprendere il ritmo, come sempre ci vuole un po’ di tempo dopo la sosta delle nazionali. Cercheremo di ritrovare subito la concentrazione giusta".

Come gestirà il gruppo in questo prossimo mese molto fitto di partite?
"Lo abbiamo già fatto tre mesi fa: si pensa partita per partita, recuperando infortunati e evitandone ulteriori. Bisognerà dosare le energie per cercare di cambiare giocatori, se ne avremo disponibili. Non ci vuole un ingegnere nucleare, cercheremo di trovare un equilibrio giusto".

Il mercato di gennaio?
"È presto per parlarne. Sicuramente il mercato di gennaio è difficile, prendi giocatori lungodegenti o che non giocano da tempo".

Che opinione ha di Dominguez? Quanto può crescere in fase difensiva? È un’attitudine più fisica o mentale?
"Dominguez è nazionale argentino, e quelli là non sono scemi. È più adatto a giocare a 3 che a 2, ma anche interno, mediano basso o alto, sa fare e può fare tutto. La Serie A è un campionato difficile, ma lui si fa sentire in fase difensiva, tra recupero palloni e tempi di gioco. Mi aspetto comunque di più da un nazionale argentino... dovrà sfruttare al massimo le occasioni che avrà, finora non l’ha fatto al meglio".

Medel a che punto è?
"Si sta allenando, quando non era pronto voleva giocare per forza anche se io non volevo, e poi si è fatto male. Da adesso in poi non mi faccio più fregare, lo faccio giocare quando penso io che sarà pronto. Domani andrà in panchina, vediamo se ci sarà occasione per farlo subentrare".

Sia Poli che Hickey si sono detti convinti di poter arrivare nella parte sinistra, ci crede anche lei?
"Io sono sempre ambizioso, il primo a crederci. Non siamo in questa situazione oggi, anche se l’anno scorso eravamo più vicini all’obbiettivo. Quest’anno abbiamo già incontrato Lazio, Milan, Napoli e Sassuolo, subendo anche 8 infortuni. Siamo in tempo per poter fare tutto, sicuramente ora la classifica non rispecchia quello che abbiamo fatto. Quando uno lavora e crea tanto, alla lunga viene fuori la qualità".

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