Falli, ammonizioni e tanta quantità. A spuntarla nella 'battaglia' dell'Olimpico è il Torino, che batte di misura il Bologna grazie al gol di BerenguerBattaglia. E’ questa la legge che impera sul terreno di gioco dell’Olimpico Grande Torino, dove il Bologna di Sinisa Mihajlovic è chiamato a dare seguito al filotto di partite consecutive con risultati favorevoli messi a segno nelle ultime tre gare disputate in campionato. I padroni di casa, invece, inseguono il terzo bottino pieno di fila dopo quelli ottenuti contro la Roma in campionato e il Genoa in Coppa Italia. Guardando alla classifica, i Granata, noni in A alla luce dei 24 punti totalizzati sinora, vincendo potrebbero superare in un colpo solo il Milan e (momentaneamente) il Parma, portandosi a ridosso della sesta posizione occupata dal Cagliari. Poco più in basso, gli emiliani, dodicesimi in graduatoria ma a sole due lunghezze di distanza dal team di Mazzarri, agguanterebbero, con il supporto di ulteriori tre punti, il 7° posto scavalcando ben cinque squadre del nostro campionato, tra cui il Napoli, il Milan e lo stesso Torino. Mihajlovic - accolto dai cori dell’intero stadio Olimpico - è il primo a crederci: sotto, allora, con un 4-2-3-1 formato da Skorupski in porta, Tomiyasu, Danilo, Bani e Mbaye in difesa, Poli e Schouten in mediana alle spalle del trio Orsolini-Soriano-Sansone; l’eterna giovinezza e la saggezza di Palacio fanno ancora una volta da elementi imprescindibili dell’attacco felsineo. A concludere in vantaggio un primo tempo condensato di falli e ammonizioni è il Torino, cinico nel trasformare in gol, all’11’, una bella azione firmata da Belotti e Berenguer: se il primo è bravo ad approfittare dell’esitazione di Danilo per mandare in tilt la difesa avversaria, lo spagnolo è preciso nel controllare l’assist del 9 e insaccare la sfera alle spalle di Skorupski. Dopo la doppia occasione creata all’8’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo (provvidenziale la deviazione sulla linea della retroguardia granata sul colpo di testa di Tomiyasu e decisiva la paratona di Sirigu sul piazzato sul secondo palo di Schouten), il Bologna si disunisce a poco a poco sempre più riducendo la propria pericolosità all'unico assolo partorito al 14’ da Riccardo Orsolini, ottimo nel saltare netto due avversari, decisamente meno lucido al momento della conclusione, troppo debole e centrale per impensierire Sirigu. Le ammonizioni, in soli, 20 giri d’orologio, di De Silvestri, Bani, Lukic e Mazzarri testimoniano a pennello il nervosismo dell’intera prima frazione di non-gioco. I continui fischi arbitrali volti ad interrompere le azioni di ambedue le squadre sono, infatti, i protagonisti di un match che torna ad essere degno di far parte del football solo al 40’, quando Simone Verdi, ben innescato da Belotti, si accentra e lascia partire un sinistro che bacia il legno esterno lontano prima di perdersi sul fondo.La ripresa ha tinte esclusivamente rossoblu. Il team di Mihajlovic entra meglio in campo e per ben tre volte in appena 9 minuti di gioco sfiora il gol del pari. Al 47’, Poli, tutto solo al limite dell’area granata, si coordina alla perfezione sul cross di Soriano ma calcia incredibilmente fuori. Al 53’, Bani anticipa tutti sull’angolo battuto dalla sinistra da Sansone, incrocia bene di testa ma colpisce il palo distante suscitando il respiro di sollievo dell’intero pubblico torinese. Al 56’, Orsolini approfitta di una palla vagante nell’area dei padroni di casa e serve un assist al bacio per Palacio; il Trenza, tutto solo davanti a Sirigu, calcia clamorosamente sul fondo davanti all’incredulità di Mihajlovic e dell’intera panchina emiliana. Il Torino, in netta difficoltà fisica, cerca di perdere tempo per rifiatare. Non è un caso che il quarto ammonito dell’incontro sia Salvatore Sirigu, colpevole di un eccessivo ritardo al momento del rinvio dal fondo. Tra il 61’ e il 70’, gli allenatori decidono di far entrare in campo forze fresche: dentro Laxalt e Skov Olsen rispettivamente al posto di Verdi (che corre direttamente negli spogliatoi dopo aver mandato a quel paese Mazzarri) e dell’acciaccato Bani. Il Toro scompare a poco a poco dal rettangolo verde dell’Olimpico; il Bologna, di pari passo, è costantemente nella metà campo rivale, ma manca nello zampino necessario per trasformare in rete le proprie numerosi azioni pericolose. Il tecnico rossoblu tenta il tutto per tutto: fuori Orsolini e Poli a beneficio dell’entrata in campo di Santander e del neo arrivato Dominguez. Dall’altra parte, Edera subentra all’81’ all’autore del gol Berenguer. A subentrare nel ruolo di protagonista, all’83’, è l’arbitro Piccinici, ancora una volta impietoso nell’aggiungere al taccuino ulteriori due ammonizioni: quelle di Santander e di Nkoulou. All’88’, Palacio conferma la propria giornata no centrando in pieno un super Sirigu a porta quasi sguarnita. Il giallo mostrato al direttore di gara a Laxalt è l’ultimo atto di un Torino-Bologna dall’eccessiva quantità ma dalla poca qualità. Mazzarri e co., nonostante una prestazione a dir poco opaca, battono di misura gli emiliani e volano al 7° posto in classifica. Mihajlovic, invece, non può non masticare amaro davanti al cinismo perduto nuovamente dai suoi ragazzi dopo i 6 gol realizzati nelle ultime tre gare disputate in campionato. I rossoblu sono costretti a sostare, almeno per una settimana, alla 12^ posizione in graduatoria.
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