La gestione Laporta, tanti investimenti e altrettanti debiti

Da decenni ormai il Barcellona risulta essere una delle migliori realtà dal punto di vista dei settori giovanili. Una conferma di ciò arriva chiaramente dalla squadra di Pep Guardiola, che era per larga parte formata da giocatori prodotti dalla propria Cantera, la cosiddetta Masia, come i vari Lionel Messi, Carles Puyol, Xavi, Andres Iniesta, Sergio Busquets, Gerard Piqué e Victor Valdés.

Anche gli investimenti di mercato di livello assoluto a livello economico non erano venuti a mancare, come per esempio gli acquisti di Neymar nel 2013 e di Luis Suarez nel 2014 (rispettivamente a circa 88 e 81 milioni di euro), ma erano sempre apparsi come degli investimenti mirati per la prosecuzione del ciclo vincente di quel Barcellona.

Sotto la gestione di Josep Maria Bartomeu, però, qualcosa si ruppe definitivamente, con investimenti di mercato sempre più discutibili non soltanto dal punto di vista strettamente sportivo, ma anche e soprattutto economico. I 135 milioni spesi per Coutinho, così come anche i 105 (più 40 di bonus) per Dembelé non hanno pagato i dividendi dal punti di vista dei risultati sportivi conseguiti dal Barcellona ai massimi livelli. 

Così come anche i contratti onerosi per giocatori che non rendevano come avrebbero dovuto (su tutti gli stessi Coutinho, Dembelé e anche Antoine Griezmann nell'infelice biennio 2019-2021) o per altri che addirittura nemmeno giocavano a causa degli infortuni) sono un'altra ragione del declino finanziario del Barcellona. Tutti questi fattori sono uno dei motivi per cui non è stato possibile rinnovare il contratto di Lionel Messi nell'estate del 2021.

La nuova Champions League riparte oggi. Ecco tutte le novità
Thuram alla Juventus è un colpo utile a comprendere il modus operandi di Giuntoli sul mercato

💬 Commenti