Il Direttore del quotidiano “Il Corriere dello Sport”, Ivan Zazzaroni, nell'edizione odierna del quotidiano sportivo, ha scritto sulle dichiarazioni del ds dell'Inter, Piero Ausilio, che in un'intervista di ieri, aveva criticato il comportamento di Lukaku nei riguardi del club nerazzurro. Di seguito riportiamo le sue parole.

Ivan Zazzaroni, le sue parole contro Ausilio

Per settimane ci hanno sfondato con la storia del traditore Romelu e, nonostante la vittoria e il gol di Thuram, suo sostituto naturale, al coro degli ossessionati si è aggiunto ieri – per dovere o obbligo aziendale – il direttore sportivo Piero Ausilio, uno che non ama apparire e che non è mai divisivo, l’uomo che ha fatto la fortuna dell’Inter di Zhang e per certi versi anche quella di Marotta, il manager dell’ultimo passaggio. Registrare ogni tanto un richiamo all’educazione e al rispetto nel calcio fa davvero piacere”

Il nostro è un mondo maleducato e irrispettoso nel quale comandano i soldi assai più dei valori (vedi, ad esempio, il Mondiale 2034 venduto ai sauditi). Pretendere che un calciatore che da mesi ha deciso di andarsene ma non ha ancora trovato dove, e che in passato aveva determinato separazioni unilaterali e “cruente”; pretendere, dicevo, che avesse un comportamento lineare e fornisse risposte che ancora non aveva, era (è) francamente singolare".

Quale errore ha commesso Lukaku? Uno solo. Non ha più risposto alle telefonate di compagni con i quali aveva condiviso più gioie che dolori, oltre che dello stesso Ausilio, che aveva fatto di tutto per portarlo e riportarlo a Milano. Ma può essere considerato un peccato mortale e morale per il quale alimentare discorsi, polemiche, orticarie e offese varie?”

Cos’altro avrebbe potuto fare e dire, Big Rom, al quale domenica è stato dato della “merda” con tanto di manifesti e striscioni, visto che molto prima della finale di Istanbul aveva deciso di rompere non tollerando più il turnover simoniano (Dzeko gioca le partite importanti, Romelu le altre)? Negli ultimi tre mesi aveva recuperato tono e efficacia e sentiva di meritare la tanto agognata centralità. Da professionista rispettoso quale è, ha tuttavia subìto le scelte del tecnico senza fare casino”.

Ricordo che l’Inter, così come la Juve, ha sviluppato a lungo, e bene, il tema dei parametri zero cercando di strappare questo o quel giocatore, questo o quell’idolo, alla concorrenza (Calhanoglu, Mkhitaryan, Thuram, De Vrij). Educatamente e rispettosamente, intendiamoci”.

Cioran oggi domanderebbe: “Am terminat?

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