Le pagelle di Parma-Bologna: Cornelius e Gervinho due fantasmi, difesa colabrodo
Nella 21^ giornata di campionato, il Bologna si aggiudica il derby emiliano contro il Parma: al Tardini finisce 3-0 per i rossoblù. Le pagelle dei crociati
Sepe 5,5: incolpevole in occasione delle tre realizzazioni del Bologna. Davanti ha un retino da pesca rotto, difficile non subire gol.
Bani 5: al 33’ si lascia infilare, assieme al compagno Conti, sul filtrante di Sansone lasciando a Barrow il tempo di stoppare, inquadrare e firmare il 2-0 rossoblù. Dal 46’ Man 5: entra con lo spirito giusto ma dopo tre palloni giocati lo smarrisce tra l’erba del Tardini.
Alves 5,5: la sua esperienza è una luce fioca in una difesa che fa acqua da tutte le parti in occasione degli attacchi avversari. Va in apnea sui tagli offensivi del Bologna quando oltre alla fisicità bisogna ingranare anche una marcia in più.
Osorio 5: viene preso in mezzo in ogni azione pericolosa degli avversari. Il Parma non gira, è vero, ma l’attenzione in difesa deve essere l’elemento cardine in una squadra di Serie A.
Conti 5: bene in fase di spinta, ma solo per 45’. L’attenzione in fase di marcatura sui calci piazzati non è il massimo. Non è un caso che l’1-0 realizzato da Barrow al 15’ sia maturato da una grave disattenzione difensiva del terzino ex-Milan, colpevole di lasciar libero il gambiano di mirare e infilare Sepe di testa. Al 33’ divide i demeriti con Bani in occasione del 2-0 rossoblù.
Kurtic 5: poco brillante nella zona nevralgica del campo. Può sicuramente fare di più. Dal 70’ Mihaila 5,5: all’80’ impegna Skorupski con una grande conclusione deviata lateralmente dal portiere polacco. Conquisterebbe anche la sufficienza se, all’88’, non sprecasse incredibilmente il gol dell’1-2 sparando alta la sfera a tu per tu con Skorupski.
Brugman 5,5: il migliore nel suo reparto nei primi 45’, ma ci vuole poco per risultarlo. Al 29’ regala il primo sussulto offensivo ai gialloblù con una grande conclusione dalla trequarti sventata in angolo da Skorupski. Dal 55’ Cyprien 6: più fisico di chi gli lascia spazio nel secondo tempo. Sbaglia poco in una posizione delicata del terreno di gioco, ma non riesce a dare le geometrie giuste per andare in rete a una squadra completamente votata all’attacco.
Gagliolo 5: all’11’ salva su Skov Olsen ripiegando bene in diagonale. Si propone costantemente in avanti sulla corsia sinistra, ma la precisione nel servire i compagni in area stenta a farsi notare. Al 59’ può riaprire la partita ma in spaccata non centra la porta rivale e rischia anche di farsi male. Viene impiegato a tutto campo sulla fascia, ma lo fa solo a metà.
Kucka 6: il più pimpante degli attaccanti disposti in campo da D’Aversa. Si sacrifica in fase di copertura e si propone in avanti con continuità rendendosi pericoloso in un paio di azioni personali nella frazione iniziale di gara. Nella ripresa, quando viene fatto scalare a centrocampo, non può esprimersi al meglio. Dall’82’ Hernani sv.
Cornelius 4,5: non riesce a rendersi pericoloso in ben 55 giri d’orologio, durante i quali gioca invano da boa per premiare l’inserimento mancante dei compagni nell’area avversaria. Dal 55’ Zirkzee 5,5: la stazza c’è, manca tuttavia la velocità nell’esecuzione, dettaglio di non poco conto se sei un attaccante. All’88’ manda a vuoto un paio di rivali con una grande giocata volta a premiare la corsa di Mihaila. Tutto il resto è noia e ambientamento.
Gervinho 4,5: si può anche avere il motore di una ferrari, ma se non si riesce a metterlo in moto si fa una brutta figura. Non riesce a superare mai Tomiyasu nell’arco di due tempi di gioco. Al 49’ può riaprire la partita ma impiega troppo tempo per aprire il destro da posizione favorevole e in mancanza di marcatura davanti a Skorupski. Dell’ivoriano si ricordano solo i tantissimi errori in fase di appoggio e di controllo della sfera.
D’Aversa 5: non si può mai mettere in discussione il lavoro quotidiano di un allenatore, è vero, ma il Parma schierato in campo contro il Bologna è palesemente insufficiente. Nella ripresa prova a dare una scossa alla prestazione dei suoi spedendo più punte che qualità, ma il passivo non cambia, anzi diventa ancor più pesante. Il lavoro da fare è tanto, specie se ci si vorrà salvare.