Monza, le scuse dei calciatori beccati al casinò: "Una ragazzata, abbiamo sottovalutato le conseguenze"
Sono arrivate nella giornata di ieri le scuse degli otto giocatori del Monza che avevano scelto di trascorrere un pomeriggio di svago al casinò di Lugano.
La decisione presa da otto giocatori del Monza di recarsi al casinò di Lugano, in Svizzera, aveva sollevato un vero e proprio polverone. La notizia era rimbalzata su tutto il web, tanto che la stessa società era intervenuta per chiarire la faccenda.
Monza, le scuse dei calciatori in una lettera
Un viaggio che doveva essere un semplice pomeriggio di svago quello compiuto dai calciatori del Monza. Una decisione che è costata loro l'esclusione dalla lista dei convocati del tecnico Brocchi per la sfida di oggi contro la Salernitana. Per questo motivo, nella giornata di ieri sono arrivate le scuse degli stessi tramite una lettera pubblicata proprio dal Monza.
“Per prima cosa vogliamo chiedere scusa per quanto è successo in queste ore. Ci dispiace immensamente di non poter far parte della partita, ma siamo convinti che i nostri compagni daranno il massimo come sempre è stato fatto da ogni singolo tesserato del Monza. Si è trattato di una ragazzata e la nostra speranza è che sia presa come tale. Onestamente non credevamo di commettere niente che potesse andare a danneggiare i tifosi, la società, lo staff tecnico e i nostri compagni. Ognuno di noi purtroppo ha sottovalutato le implicazioni, altrimenti avremmo senz'altro preso in considerazione un altro modo per passare un paio d'ore di svago pomeridiano. Lotteremo insieme come sempre abbiamo fatto”: sono queste le parole dei giocatori coinvolti, ovvero Armando Anastasio, Marco Armellino, Antonino Barillà, Giuseppe Bellusci, Davide Bettella, Kevin-Prince Boateng, Giulio Donati e Christian Gytkjaer.
Il comunicato del Monza dopo le polemiche
Una “ragazzata” quella compiuta dai calciatori della squadra di proprietà di Berlusconi che, come chiarito anche dalla società, non hanno violato alcuna norma Covid. Questo il comunicato che era stato reso noto nei giorni scorsi: “Non è vietato recarsi in Svizzera; è però stata senz’altro una leggerezza averlo fatto in questo periodo. I predetti calciatori intendevano trascorrere insieme qualche ora libera del pomeriggio. Hanno peccato di ingenuità e hanno riconosciuto l’errore. L’AC Monza ha prontamente comunicato l’ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale di riferimento e continua a osservare il protocollo anti Covid-19 della Figc, che prevede che i calciatori possano svolgere le loro attività sottoponendosi a tamponi periodici”.