I numeri delle tre squadre bolognesi: 52, 8, 2. Nessuno parla di gioco, ad Alkmaar ho rivisto un attacco balbettante
Il nuovo Directors' Cut punta l'attenzione sull'inizio di stagione delle tre squadre cittadine: Bologna, Virtus e Fortitudo
52, 8, 2. Sono i numeri di riferimento delle tre squadre cittadine con alle viste lo start della stagione incombente. 52 punti per Saputo (che sono anche, più o meno, i milioni incassati finora dal più gigantesco e fruttifero "ballo dello sgombero" messo in opera dalle parti di Casteldebole), ottavo posto per la Virtus in Eurolega, pena esclusione, secondo per la Fortitudo che ha il 2 nel destino, oggi, dopo la retrocessione.
Volevo partire dalle V nere, le meno esposte perché reduci da una stagione comunque vincente. Ci sono due aspetti singolari e "fuorvianti", in qualche modo, per cui la lente di ingrandimento con la quale giudicare la stagione dovrà essere molto diversa dal passato: lo "sdoppiamento" del roster e un obiettivo non di primo livello.
Provo a spiegarmi: intanto in campionato si giocherà con un roster più italiano e meno scintillante, da cui scompariranno, per tutela "europea", Teodosic e Belinelli e non solo loro. Sarà inevitabile che aumenti il numero delle sconfitte ma non credo sia una scelta discutibile.
Anche in Eurolega si finirà per perderne non poche. Il Bayern è arrivato ottavo sommando 14 sconfitte su 28 gare. E' probabile che il roster regga questo status, e poi Zanetti ha dimostrato che non gli mancano coraggio e soldi per ovviare a infortuni ed eventuali deficienze del mercato.
Poi, in caso si arrivi noni, comparirà la famosa wild card (che ci sia, ciascun lo dice, dove sia, nessun lo sa) ? Boh, dipenderà anche dalla serietà con cui si affronta la stagione. Secondo me oggi, con certezza, non sa niente nessuno.
La Fortitudo sembra finalmente avere individuato una strada per risalire dal pozzo nero in cui era precipitata. Voglio partire da un dato apparentemente banale, come il pagamento di compensi a gente che lavora (non i giocatori, per dire, che hanno patito la loro parte nel corso dell'anno: tutte cose negate, in corso d'opera, dall'altezzosa e inadeguata dirigenza, maggiormente - ma non totalmente - colpevole), che mi risulta abbia ricevuto una accelerazione negli ultimi tempi.
Riempire la casella della guida tecnica con un gentiluomo dal cuore biancoblu e dalla perizia dimostrata come Luca Dalmonte è stata una scelta, finalmente, "modesta" (prego cogliere il senso preciso dell'aggettivazione) e dal target ineccepibile quale non si vedeva da tempo (mi auguro non sia l'unico rientro). Correre dietro alla Virtus, come una Clio che tenta a Magny Cours di sbarrare il sorpasso alla Red Bull di Verstappen, è stato qualcosa di demenziale, autenticamente. Chi ha lavorato di cesello sulla ristrutturazione del debito merita 10 in pagella e può testimoniare quanto fosse forte il disavanzo da colmare, una impresa veramente ai confini dell'impossibile. Paradossalmente, ora, fare la squadra sarà una passeggiata. Non nel senso che si sarà talmente forti da sbaragliare il campo, no, ma l'indulgenza esisterà. Almeno all'inizio. Poi, è tutto da vedere. Se azzecchi gli stranieri...
Quanto al Bologna, se fossimo stati in un'altra epoca, avremmo urlato "Saputo, vendi tua moglie" come lo urlammo a Gino Corioni (il quale, in fatto di competenza calcistica, avrebbe vinto 60 60). Oggi è tutto cambiato, espressione "all around" che include sempre una forte quota di giustificazionismo, e che in parte è pure vera. Corioni, peraltro, si sostituì a Brizzi come Saputo si è sostituito prima a Zanetti con Tacopina e poi a Taco stesso, percorsi in parte simili. Nessuno dei due è stato salvatore della patria.
Qui si è scommesso su Sartori, e ci sta. Vende bene, e questa è una certezza, acquista bene, e questa è una speranza. Cioè non sta scritto sul marmo che i sostituti di chi se ne va (e la fila sembra essere ancora lunga) siano uguali o meglio. Che poi siamo di fronte a fenomeni, no, diversamente non arriveremmo 13esimi vita natural durante. E' stato sdoganato il prestito secco, e tutti si offenderanno quando io scrivo che questo è un format "guaraldiano", ma è la verità. Anche perché l'avere tutti di proprietà era uno dei pilastri ideologici del nuovo corso, abbattuto come i romeni fecero con le statue d'oro del palazzo imperiale di Ceausescu.
Quanto al fatto che Di Vaio annunci che non si sarebbe fatta una cosa già in nuce (cioè la terza cessione), anche questo può starci. Uno dei corsi di laurea in direzione sportiva a Coverciano prevede che ci si specializzi in "balle da raccontare in conferenza stampa", e credo ci si possa scherzare sopra. Tanto lo sappiamo tutti.
Noto che nessuno parla di gioco. Ad Alkmaar io ho rivisto la stessa squadra balbettante in attacco che troppe volte si è mostrata in campionato. Solo io, che non so nulla di calcio, eccepisco su questi dettagli tecnici?