Arabia Saudita, lo sfogo di Mancini: “Nei loro club vanno tutti in panchina. Serve intervenire”
Le parole di Roberto Mancini sullo scarsissimo impiego dei giocatori convocati in Nazionale nei loro club di appartenenza
Le nazionali sono tornate in campo dopo i tornei estivi intercontinentali che hanno tenuto milioni di tifosi incollati agli schermi delle tv di tutto il mondo. Campionati in pausa e concentrazione sull'obbiettivo comune, la qualificazione ai prossimi mondiali.
Fra le tante squadre impegnate c'è stata anche l'Arabia Saudita di Roberto Mancini, ex c.t. della Nazionale, che ha abbandonato l'incarico azzurro un anno fa, con alle spalle la vittoria di un europeo e la seconda mancata qualificazione consecutiva ai mondiali, tenutisi in Qatar nel 2022. L'Arabia Saudita è scesa in campo contro l'Indonesia rimediando solamente un pareggio.
Il difficile rapporto tra il calcio e l'Arabia
Al termine della gara disputata contro la formazione indonesiana Mancini ha espresso le sue perplessità riguardo all'utilizzo dei suoi nazionali nei loro rispettivi club. Nella Saudi Pro League, campionato arabo che sta tanto facendo parlare di se per via di acquisti più o meno discutibile a cifre faraoniche, ogni squadra può tesserare 10 giocatori stranieri, che finiscono sempre nell'undici titolare, lasciando così i calciatori autoctoni indietro nelle gerarchie.
Tutto questo è un grande tentativo, da parte dei sauditi, di entrare a gamba tesa nel mondo del calcio, visto da questi ultimi come una grande opportunità di accrescere contemporaneamente sia la visibilità che la potenza economica. Per ora però questi sforzi sono stati quasi vani, inquanto nonostante in campo ci siano giocatori quali Cristiano Ronaldo, Neymar e Benzema, solo per citare alcuni nomi, i dati riguardanti gli spettatori restano molto preoccupanti.
Un picco di presenze è stato registrato per la squadra allenata da Steven Gerrard, che ha portato sugli spalti 14.045 spettatori ad Al Ahli. Altro esempio può esserlo l'esordio di Neymar con la sua nuova squadra, che ha mosso 11mila tifosi. Nel 2023, però, sulle prime 100 gare della stagione, ben 18 si sono disputate dinanzi ad un pubblico inferiore ai 1.000 spettatori.
Durante la finestra estiva di questo calciomercato alcuni calciatori hanno preferito rimanere nel panorama calcistico europeo, rifiutando così onerosi trasferimenti in terra araba. Gli arabi hanno deciso di rivolgersi alle capitali europee del calcio per cercare nuovi investitori e proprietà straniere capaci di aumentare il valore e la competitività delle squadre.
Lo sfogo di Mancini sul mancato utilizzo dei suoi Nazionali
Chiare le parole del mister jesino, dirette alla federazione e alla lega
I giocatori arabi devono avere più spazio in campionato, serve maggiore cooperazione tra federazione e la lega perché 20 dei calciatori che ho selezionato nei rispettivi club stanno sempre in panchina