Quest'oggi ha parlato all'edizione odierna della Gazzetta dello Sport Juan Sebastian Veron, soffermandosi sulla Lazio in vista del match di Champions League contro il Bayern Monaco.

L'opinione di Veron sulla stagione della Lazio

In campionato è stata un po’ discontinua, però ha ancora la possibilità di entrare in zona coppe. E in Champions League, superando il primo girone, secondo me ha compiuto una specie di miracolo. Era nel gruppo con Atletico Madrid, Feyenoord e Celtic e si è qualificata con un turno di anticipo. Non era semplice, soprattutto se pensiamo che al mercato estivo era stato ceduto il miglior giocatore, Milinkovic-Savic, e non era stato sostituito con un altro campione. Quindi, complimenti per il percorso compiuto finora. Adesso, però, serve un’accelerazione.

Serve un'impresa per superare il Bayern Monaco

Sono d’accordo sul fatto che serva un’impresa, perché i tedeschi sono superiori. Hanno maggiore qualità tecnica, hanno più esperienza internazionale e, probabilmente, sono anche più forti fisicamente. Però il calcio mi ha insegnato che nulla è impossibile, esiste sempre una speranza che va inseguita. Altrimenti tutte le partite e tutti i tornei li vincerebbero i migliori, e invece questo non accade. Le sorprese sono dietro l’angolo e la Lazio, se fa le cose giuste, può essere una sorpresa. Parlo soprattutto dell’aspetto psicologico. Non bisogna sentirsi battuti in partenza, altrimenti è inutile scendere in campo. E poi si deve giocare “di squadra”, come un collettivo. Dal punto di vista individuale il Bayern è superiore, su questo non c’è dubbio, ma se la Lazio affronta i tedeschi con la determinazione di un gruppo solido, pronto ad aiutarsi in ogni circostanza, allora può farcela. Sono dettagli importanti che Sarri ha sicuramente curato nei giorni della vigilia.

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri Lazio

Su Maurizio Sarri

Mi piace la sua idea di calcio. Vuole giocarsi le partite, cerca di imporsi, ha come obiettivo il dominio del campo. Poi, lo sapete bene, la differenza la fanno sempre i giocatori. Se hai i fuoriclasse, è più facile vincere. La mia Lazio, che aveva Mancini, Mihajlovic, Nesta, Stankovic, Nedved, Salas, non avrebbe temuto più di tanto questo Bayern. Ma adesso è un’altra storia, e ci si deve adeguare.

Sulle assenze

Questo è un problema, perché i giocatori importanti, con notevole personalità, nella partite internazionali si sentono. Ma dev’essere il gruppo, lo dico ancora una volta, a mettere in campo una prestazione di altissimo livello.

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