Il Milan torna alla vittoria a San Siro. Cutrone porta in vantaggio i rossoneri; Saponara e Quagliarella rispondono; Higuain e Suso la ribaltanoSan Siro chiama, il Milan è chiamato a rispondere. Contro la Sampdoria non si può sbagliare, perché i punti persi per strada dai rossoneri sono ormai davvero troppi. La sconfitta con l’Inter fa ancora male, quella contro il Betis ha dato continuità a una fase calante che dev’essere interrotta a tutti i costi, non solo per il bene di Gattuso ma anche per tenere vivo l’obiettivo della zona Champions, distante 6 lunghezze dalla posizione in graduatoria dei meneghini. L’allenatore del Diavolo, contro la Doria, schiera in campo un 4-4-2 inedito, almeno sinora: Rodriguez e Musacchio tornano ai loro posti da titolari, Laxalt e Suso sono i vertici alti del centrocampo a quattro completato da Kessie e Biglia, Cutrone e Higuain hanno l’obbligo di dimostrare di poter convivere nel reparto offensivo con la voglia e la qualità indispensabili per far male all’avversario. E allora pronti-via! Il Milan sfoggia da subito la grinta bramata da mister Gattuso ieri, in conferenza stampa: alta la concentrazione dei rossoneri, tanti i raddoppi di marcatura sui portatori di palla liguri, buone le trame espresse grazie ai precisi cambi di fascia di Rodriguez e Suso finalizzati a dare ampiezza al gioco contro una squadra corta e ben organizzata come quella allenata da Marco Giampaolo. Non è un caso che il risultato si sblocchi, al 17’, a favore dei padroni di casa: Suso, dopo un ottimo movimento in profondità premiato da Calabria, mette a referto il 7° assist stagionale con un gran cross per la testa di Cutrone. Il giovane attaccante comasco, una vera e propria sentenza in area di rigore, svetta sul secondo palo e incorna di testa per l’1-0 Milan. Una rete, quella del 69’, che potrebbe demolire psicologicamente la Samp, ma che, invece, altro non si rivela che una sveglia per Quagliarella e compagni. Al 21’, infatti, l’attaccante campano si esibisce in fase di costruzione del gioco, mandando al bar Musacchio e Romagnoli con un movimento impeccabile e lanciando una palla al bacio per Saponara; l’ex-Milan aggancia di tacco, si accentra e sferra un collo-destro che non dà scampo a Donnarumma per il pari doriano. Passano soli 10 giri d’orologio e gli ospiti trovano il vantaggio grazie alla sapienza monumentale di Quagliarella, che di sinistro, al volo, concretizza il geniale assist di Saponara dopo un possesso palla prolungato dei suoi. I rossoneri, ribaltati dagli avversari, sono costretti a inseguire per l’ennesima volta in stagione, nonostante un inizio di partita ben congegnato. E allora tocca a Gonzalo Higuain fare da ossimoro ai primi fischi di San Siro. Il numero 9 argentino è l’ultimo a volersi arrendere e al 35’ sfonda la porta avversaria dopo un uno-due da capogiro, in area, con Patrick Cutrone: 2-2 e risultato di nuovo in parità in un primo tempo spettacolare tra due squadre che si annullano a vicenda a suon di gol. La seconda frazione di gioco si apre sulla stessa scia di quella precedente. Il protagonista? Ancora una volta il Pipita, che rischia di portare a due le proprie marcature nel match con una bella girata al volo sul cross di Laxalt; Audero non si fa sorprendere e sventa la minaccia in due tempi. Al 59’ è ancora il portiere di origini indonesiane a dover impegnarsi per tenere a galla i suoi sulla conclusione dalla distanza di Suso. Il Milan dà l’impressione di essere rientrato bene sul terreno di gioco e al 62’ corona il nuovo vantaggio grazie al proprio numero 8: l’esterno spagnolo riceve bene il cambio di fascia di Rodriguez, si accentra e di potenza sferra un destro sul palo lontano imparabile per Audero. Il 3-2 rivitalizza ancor più un Diavolo rinato già sul finire del primo tempo: gli uomini di Gattuso tengono bene il campo e muovono la sfera da sinistra a destra e viceversa, mostrandosi anche attenti in fase difensiva contro i tentativi mai particolarmente pericolosi degli avversari. All’86’ i rossoneri sfiorano anche il poker con Laxalt, bravo a farsi trovare in area sul cross di Suso ma sfortunato nel tentativo di ammazzare irrevocabilmente la partita. Il palo tiene ancora in vita la Samp, costretta, tuttavia, a cedere definitivamente ai rivali 7 minuti più tardi, quando il triplice fischio di Maresca certifica 3 punti fondamentali per il Milan.
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