Nuovo giorno di presentazioni ufficiali in casa Fiorentina, con Pierluigi Gollini che è intervenuto in conferenza stampa dal "Cesare Benatti" di Moena dopo i primi giorni di ritiro insieme a Vincenzo Italiano e il resto della squadra. Ecco un estratto dell'intervista, di seguito le sue parole sulle esperienze all'Atalanta e al Tottenham, il ritorno a Firenze, la Champions League, la passione per la musica…

Cosa si è interrotto con l'Atalanta?
"Il mio addio all'Atalanta non è stato per scelta tecnica ma solo per i problemi personali con una persona. Ho dimostrato tutto sul campo. Sono il portiere italiano che ha maggiori presenze in Europa negli ultimi anni. Mi porterò sempre nel cuore le persone di Bergamo e la famiglia Percassi. Sono cinque anni che gioco in Europa con continuità e ci siamo sempre qualificati in Champions. Sono in Nazionale da tre anni e il mio valore l'ho dimostrato e sono qua per confermare il mio valore".

Sogna di giocare la Champions e come è andata la prima esperienza in viola?
"Sarebbe un sogno bellissimo e un bellissimo premio per club e tifosi. Tornare mi fa un certo effetto. Ho passato qui un solo anno ma è stato un anno fondamentale. Mi ha preparato a fare tutti gli step successivi. Io avevo una grande voglia e quell'anno mi ha permesso di vivere il mio primo anno lontano da casa. Ho trovato persone fantastiche e non a caso sono tornato".

Giocare con i piedi è importante per un portiere? Similitudini tra Italiano e Gasperini?
"Il portiere deve essere completo, non può giocare solo con i piedi, bisogna parare e saper fare tutto il resto. Bisogna essere completi e dare affidabilità alla squadra. Le similitudini ci sono in certe cose, nelle idee tattiche offensive di aggressione ma ci sono anche tante differenze".

Cosa le ha dato l'esperienza al Tottenham?
"Più si va in alto più le persone sono umili. Mi ha fatto crescere molto, anche stare a fianco di un campione del mondo come Lloris. Anche senza giocare ci sono tante cose da imparare. La Premier è un campionato molto difficile, il gioco è più fisico ed è un'esperienza che mi ha dato tanto".

Giocare a Firenze cosa significa?
"La squadra è forte davvero e con l'ambiente che i fiorentini sanno creare possiamo essere competitivi con tutti e in casa abbiamo un fattore in più. Possiamo giocarcela con tutti".

Ha qualche segreto da para rigori?
"Prima di pararli in Serie A ci è voluto un po' di tempo. C'è una parte di studio e poi l'istinto che seguo sempre perché è l'essenza del portiere".

Ha in progetto un intero album e con chi sogni di incidere una nuova canzone?
"Ci sarebbe da aprire un discorso molto lungo, più culturale legato al nostro paese. Cerco di sdoganare un po' di pregiudizi che ci sono in Italia rispetto a ciò che può o non può fare un calciatore che deve essere giudicato per la professionalità non certo se fa o meno musica. Io con la musica cerco di lanciare un messaggio diverso che possa essere d'aiuto per i giovani: non si deve avere paura di seguire le proprie passioni. Mi aiuta a staccare la testa dal quotidiano".

Ascolta il singolo di Pierluigi Gollini ft. Vegas Jones:

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