Il Bologna della promozione è quasi sparito. Addio al lavoro di Fusco
Le cessioni di Masina, Oikonomou e Ferrari fanno sparire quasi del tutto il Bologna del ritorno in A. Resistono Mbaye e forse Da Costa che però furono scelte di Corvino
- di Marco Vigarani -
Il tempo passa inesorabile e nel calcio di oggi non si può certamente vivere di ricordi. È difficile però per un tifoso bolognese transitare da Piazza Maggiore in una sera d'estate e non ricordarla piena di cuori in festa. Era il 9 giugno 2015, sono trascorsi tre anni e pochi giorni ma sembra passato ormai un secolo.In particolare guardando la rosa del Bologna di oggi con le operazioni di mercato già concluse spicca un dettaglio interessante, magari romanticamente malinconico: quella squadra è ormai già scomparsa. Ieri l'AEK ha ufficializzato il ritorno in patria di Marios Oikonomou e nei primi giorni di luglio arriveranno anche i comunicati relativi alle cessioni di Alex Ferrari alla Sampdoria e Adam Masina al Watford. Questi ragazzi erano gli ultimi reduci di quell'estate del 2014 quando l'allora ds Filippo Fusco andò a caccia di atleti disposti a rischiare per salire sul relitto di un Bologna che imbarcava acqua da tutte le parti. Il lavoro dell'operatore di mercato partenopeo vede in questi giorni il suo tramonto a tre anni di distanza. Ad onor del vero va detto anche che Ferrari e Masina nello specifico erano ragazzi già in rossoblù ma su cui nessuno aveva mai puntato ed oggi si può affermare che le loro cessioni risultino anche l'unica eredità economica del lavoro del ds poi passato al Verona. Nessun altro tesserato di quell'estate ha portato un introito al momento del suo addio. Anche la squadra che a giugno 2015 festeggiò la promozione è praticamente scomparsa visto che oggi restano soltanto due reduci: Ibrahima Mbaye che ha da poco rinnovato il suo contratto ed Angelo Da Costa che potrebbe essere sacrificato in nome di un rinnovamento completo del settore portieri.In tal caso andrebbe ad assottigliarsi ulteriormente anche l'eredità di Pantaleo Corvino all'interno dello spogliatoio rossoblù visto che attualmente soltanto otto tesserati risalgono all'anno di lavoro bolognese del ds salentino. Oltre ai due già citati restano anche Krafth, Pulgar, Crisetig, Donsah, Destro ed il rientrante Rizzo: alcuni di loro hanno già un biglietto di sola andata verso altre destinazioni. Dal 2016 in poi quindi si può davvero dire che il Bologna abbia affidato all'attuale direttore sportivo Riccardo Bigon la responsabilità di un rinnovamento importante dell'organico. Attualmente sono infatti ben 19 i ragazzi scelti e portati in rossoblù dall'ex Napoli e Verona che in particolare quest'estate sembra aver dato il via ad una vera rivoluzione con quattro titolari già ceduti ed altri che probabilmente partiranno per Pinzolo ma terranno la valigia pronta ai piedi del letto. Ad un anno dalla scadenza del rinnovo di Bigon e nella stagione in cui si è deciso di separarsi da Donadoni per puntare sul meno esperto Inzaghi, le mosse del club sembrano molto una scommessa all-in: ci si gioca il tutto per tutto sperando che il banco sorrida. Ed intanto i legami con il passato sono stati ormai definitivamente recisi.
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