# 4 Il compleanno di Messina e la dichiarazione d'amore di Fedez non pienamente corrisposta
La Virtus esordisce in una coppa che sembra precaria, mentre nella bolla di Orlando comincia la finale di una Nba che rimanda il suo futuro al 2021
Oggi Ettore Messina festeggia 61 anni. Non è un compleanno tondo, quello c’era stato appunto l’anno scorso: bye bye Nba, ritorno in Europa, Milano di nuovo a cercarlo, e lui finalmente pronto a farsi trovare, con una qualifica americaneggiante di presidente delle basketball operations e la realtà più desiderata, il ritorno ad allenare, da capo allenatore, tutti i giorni.
Da Forlì alla Segafredo Arena
Ma anche quest’anno un anniversario tondo Messina lo può festeggiare: nel 90 vinse la coppa Italia, e poi anche la coppa delle coppe, con la Knorr; pochi giorni fa ha vinto una Supercoppa che gli ha dato una gran soddisfazione, una specie di prima volta, perché gli amori in età matura hanno un sapore speciale, e perché il campionato interrotto che tanti pensano sia stato per lui un sollievo in realtà è stato per mesi il fastidio di sapere la Virtus superiore, almeno fino a Pesaro. Vincendo alla Segafredo Arena, nel modo in cui si vince in precampionato, faticando ma dando segnali precisi, a se stessi e agli avversari, ha completato la rincorsa ribaltando il rapporto di forza: l’anno scorso la Virtus aveva il vantaggio, meritato, di non aver sbagliato squadra, stavolta quel vantaggio se l’è preso lui scegliendo giocatori da Messina, categoria facilmente comprensibile se si pensa a gente come Hines e Datome.
Il dovere di vincere
Ettore sa di dover vincere: per se’, per l’Armani, e pure per il basket italiano, che ha bisogno di Milano sul trono almeno quanto rifiuta che l’ascesa possa avvenire, come succedeva qualche anno fa, per diritti superiori. Trentanni fa, a Forliì, c’era uno striscione a bordocampo che è un po’il riassunto della carriera di Messina: Gardini, hai sbagliato zucchero, era uno sfottò al re del Messaggero e una carezza a Sugar Richardson. Oggi l’imprenditore che affida al basket tanti soldi è Armani, che ha una passione sincera per il basket, se non altro per motivi familiari, essendo stata sua sorella una buona giocatrice, a Bologna guarda caso, e lo zucchero nel piatto del basket lo deve aggiungere proprio Messina, vincendo ma anche trovando la forza di convincere tutti che il suo disegno è buono anche per le basketball operations. Quelle di tutti, non solo quelle di Milano: abbiamo bisogno di allargare il campo, come trenta anni fa, lasciare l’autoreferenzialità che ci ha fatto credere per anni che bastasse la vecchia definizione di Nba Europa, e guadagnare nuove attenzioni, parlare più e meglio al grande pubblico e non solo agli addetti ai lavori. E’un’impresa difficile tanto quanto qualificarsi per le Final Four e tornare a spruzzare acqua di Colonia sul basket italiano che ha bisogno di un profumo nuovo. Dunque, auguri Ettore. E auguri per la collezione: dopo la laurea honoris causa, altro riconoscimento il 12 ottobre dall'Università di Bologna,
Una storia social, istruttiva, in due parti: 1
Qualche tempo Chiara Ferragni, lady Ferragnez, va in visita agli Uffizi, oltre tutto invitata. E posta tutta la sua meravioglia per quel che ha visto. Apriti cielo: ma come, le reazioni stizzite del mondo dell'arte, che in quanto ad autoreferenzialità potrebbe dare lezioni pure allo sport, che cosa ci fa la Ferragni all'Uffizi, e li racconta sui social addirittura ? Il direttore degli Uffizi, senza dare lezioni, col tono di chi sa bene quel che sta facendo, e dunque è pronto a spiegarlo, risponde: dopo quel post sono aumentate le visite dei giovani, quindi non è successo niente di male, anzi è successa una gran bella cosa.
Una storia social, istruttiva, in due parti: 2
Fedez, il signor Ferragnez, ha una passione di lunga data, mai nascosta, per il basket. In rete si trovano tanti filmati. E tanti racconti. Con anche la più banale delle scuse: fossi stato più alto ...Però Fedez è sincero. Passa l'estate come unno che si è reinnamorato di una vecchia fiamma: fa giocare la moglie a basket, anche in rete ovviamente; regala maglie al figlio come per indirizzarlo nel giuisto modo; e finalmente arriva a concedersi il lusso di un allenamento condotto espressamente per lui da Datome. Purtroppo, nella partitella dopo l'allenamento, Fedez si infortuna di brutto, nella tristezza generale dei suoi follower e nel silenzio più totale del basket. Nessuno si è scandalizzato come per la moglie agli Uffizi del fatto che lui si sia permesso di giocare; nessuno del basket scende in campo per fargli gli auguri; soprattutto, ahinoi, nessuno del basket segue i social, altrimenti sarebbe scattato, speriamo, l'invito a una qualche partita, senza aspettare che l'illustre infortunato torni, di sua volintà a vedere l'ARmani al Forum e a tifare per il suo allenatore. Un post dei Ferragnez sposta le montagne in rete, ma bisogna appunto avere un'idea della rete e una strategia per coinvolgere i Ferragnez. Magari potremmo chiedere al direttore degli Uffizi se vuole occuparsi di basket.
Intanto, succede anche altro: Trento ha esordito alla grande in Eurocup vincendo in Turchia, Brescia invece ha perso in Montenegro. Oggi la Virtus, senza Teo, gioca in Lituania, Venezia invece ospita il Kazan, ma invece che europeo l'orizzonte è molto più basso, si consultano i calendari come fossero oracoli per capire se tutte le partite saranno confermate. Invece nella bolla Nba ad Orlando sono arrivate a giocarsi il titolo Los Angeles e Miami: dunque LeBron contro il suo passato, e per il ricordo di Kobe, ma anche Pat Riley contro il suo passato. Dieci anni fa l'ultimo titolo dei Lakers e c'era ancora Bryant: indossando la maglia dedicata a lui i gialloviola dicono di sentirne la presenza, incoraggiante e non ingombrante, in questa finale così strana, e così più solida della stagione apparecchiata dall'Euroleague.