Juventus e Roma, intrecci di mercato tra Vlahovic e Lukaku: chi ci ha guadagnato?
L'estate scorsa poteva andare via da Torino con Lukaku al suo posto, ieri ha consegnato il primo trofeo del triennio Allegri ai bianconeri
La sliding door per Dusan Vlahovic e Romelu Lukaku è stata quest'estate: con il primo che sembrava diretto al Chelsea e il secondo proprio a Torino per sostituire il serbo classe 2000. Cosi non è stato: infatti Dusan è rimasto alla Juventus, mentre Big Rom è andato alla Roma andando a formare un duo incredibile con Paulo Dybala. Tralasciando il fattore anagrafico, che pende fortemente verso il 9 bianconero, andiamo a vedere chi ha avuto maggiori guadagni: se la Juventus o la Roma, facendo la doverosa premessa che si sta trattando in entrambi i casi di attaccanti fuori l'ordinario. A livello di numeri siamo molto vicini:18 gol e 3 assist in 36 presenze per il classe 2000, 20 gol e 4 assist in 46 presenze per il gigante belga, con la differenza che il classe 1993 ha giocato tre competizioni, una in più del serbo. Il fattore che può far pendere l'ago della bilancia è il il peso specifico dei gol, ovvero quanto siano decisivi. Entriamo ancora di più nel merito.
La loro incidenza nei gol di squadra
Sia Vlahovic che Lukaku all'interno dei rispettivi scacchieri assumono un' importanza rilevante, dal momento che entrambi sono gli attaccanti migliori a disposizione dei rispettivi allenatori. Tuttavia bisogna sottolineare che ad avere un incidenza maggiore in percentuale nel gol di squadra è il classe 2000 della Juventus, dal momento che ne ha realizzati 16 in Serie A sui 49 totali dei bianconeri, ovvero il 32,7%, solamente Duvan Zapata ha una percentuale migliore del serbo. Big Rom in questa speciale classifica è diciassettesimo, avendo il 19% di contribuzione. Sicuramente influisce il fatto che i capitolini hanno segnato maggiormente dei bianconeri (14 reti in più), ma resta il fatto che 12 gol in campionato per un attaccante come il belga sono un po' pochi. Questa prima analisi ci porta poi ad una seconda riflessione, ovvero sull'importanza dei gol.
Nei momenti chiave Dusan c'è, Romelu… meno
Arriviamo allo snodo fondamentale della questione che è un po' l'aspetto che più viene recriminato al 90 giallorosso, ovvero la poca presenza nelle partite chiave. Nei momenti decisivi, nelle partite da dentro o fuori, Big Rom fa molta fatica a lasciare il segno. E' un po' lo storytelling della sua carriera: dal rigore sbagliato in Supercoppa europea contro il Bayern Monaco nel 2013, fino all'autogol in finale di Europa League o alla scorsa finale di Champions League. La storia si è ripetuta anche in giallorosso: nel doppio confronto con il Bayer Leverkusen, in Coppa Italia nel derby contro la Lazio, anche con il Feyenoord il rigore lo aveva fallito, fortunatamente per i giallorossi non decisivo ai fini della qualificazione. L'unico gol siglato in un match di “cartello” in questa annata è stato quello contro la Juventus qualche settimana fa. Il classe 2000 della Juventus invece spesso si è esaltato nei grandi appuntamenti: nella finale di Coppa Italia di ieri vinta contro l'Atalanta è stato suo il gol decisivo, ne aveva segnato anche un altro ma è stato annullato per fuorigioco, anche nell'ultima edizione in cui bianconeri sono arrivati in finale, poi persa contro l'Inter, era stato suo il gol del provvisorio 2-1 poi ribaltato dai nerazzurri. Oltre ad aver realizzato il gol del 2-0 in semifinale contro la Lazio, decisivo ai fini della qualificazione. Suo anche il timbro nel derby d'Italia nella gara d'andata, terminato 1-1.Senza dimenticare il suo esordio in Champions League, agli ottavi contro il Villarreal, con l'allora numero 7 bianconero in gol al primo pallone toccato: quando serve Dusan c'è sempre o quasi. Sicuramente deve migliorare in alcuni aspetti: in primis concretizzare più possibile le opportunità recapitatogli e sperare di avere una condizione fisica ottimale, ma ad oggi sembra che ad averci guadagnato sia stata la Juventus. Solamente il tempo darà conferme o smentite.
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