Immobile: "Vogliamo chiarezza. A Formello abbiamo 6 campi e non ci fanno allenare"
Ciro Immobile rivela il proprio disaccordo con il Governo: "Disposti a giocare ogni tre giorni e col caldo. Penso ai danni alle leghe inferiori e..."
Dopo Claudio Lotito e Francesco Acerbi, in casa Lazio, è Ciro Immobile ad esprimersi sulle linee guida del nuovo dpcm nel campo dello sport. Il bomber biancoceleste, ha rivelato il proprio malcontento in un’intervista rilasciata a Lazio Style Channel: “Sono d'accordo con il pensiero della mia società e dei miei compagni. Non mi sembra giusto poter correre in un parco pubblico e non a Formello, dove abbiamo 6 campi che ci permettono di allenarci da soli. Non stiamo facendo polemica, vogliamo solamente capire il motivo per il quale non possiamo allenarci nel nostro centro sportivo. Vorremmo solo chiarezza, così da capire come muoverci. Siamo con le mani in mano, senza sapere cosa fare. Molti nostri compagni di squadra sono rimasti a casa lontani dalle proprie famiglie e questo mi dispiace. Speriamo presto di poter ricominciare, anche per far distrarre le persone. Tra i giocatori, qualcuno è per il sì e qualcuno per il no. Noi vogliamo ripartire con la massima sicurezza e con il permesso dello Stato. I tifosi vogliono vedere qualcosa che possa farli divertire in televisione. Siamo tutti in attesa di tornare a fare quello che ci piace. Anche i colleghi delle altre squadre sono favorevoli alla ripresa. Il calcio muove molti soldi e il tempo sta stringendo”. Immobile ha spiegato, quindi, i motivi della voglia di tornare a calpestare i campi di gioco in A: “In questo periodo ho preferito stare in silenzio sui miei social, perché non amo fare polemica. A me non importa ripartire per la classifica e i gol, ma per tornare a fare quello che mi piace, a divertirmi sul campo. Non voglio tornare solo perché siamo secondi in classifica o perché sono in corsa per la Scarpa d'Oro. Ovviamente vorrei farlo solo senza mettere in pericolo la salute di nessuno. Ecco perché chiedo chiarezza, lo faccio come un cittadino lavoratore. Non voglio puntare il dito verso qualcuno, mi interessa solo sapere se e quando posso tornare ad allenarmi. Saremmo pronti a giocare anche con il caldo ogni tre giorni per distrarre le persone che non potranno andare in vacanza. Ora però possiamo solo aspettare le decisioni, non c'è altro da fare”. L’attaccante 30enne di Torre Annunziata ha anche volto lo sguardo alle leghe minori: “Penso a tutte le categorie inferiori e alle persone che lavorano intorno al calcio, dovremmo ripartire anche per loro, che non guadagnano quanto noi calciatori. Il lavoro intorno al calcio non riguarda solo calciatori e staff tecnico, ci sono anche giornalisti e addetti ai lavori”.
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