Non sono mancate le sorprese in questo turno di Serie A. Il Napoli si ritrova e batte la Juve mentre Cagliari e Roma hanno fermato sul pari Inter e LazioSempre Rebic, l'asso nella manica di Pioli. Tre gol in due partite, di nuovo dalla panchina. E che valgono due vittorie per i rossoneri che salgono a quota tre successi di fila in campionato, come mai era capitato nel corso di questa stagione (due al massimo). E quattro contando anche la Coppa Italia. Una partita di grande sofferenza che il Brescia non avrebbe meritato di perdere, soprattutto in un secondo tempo dove le occasioni sono state tantissime per gli uomini di Corini, dopo un primo tempo più insidioso da parte del Milan. Il derby emiliano finisce ancora nelle mani del Bologna. I ragazzi di Mihajlovic, dopo il successo in extremis nella gara d’andata, passano anche al Mazza e conquistano la prima vittoria di questo anno solare. La Spal fallisce ancora l’obiettivo di vincere due volte di fila e resta in terzultima posizione. Alla squadra di Semplici non basta il vantaggio, maturato dagli 11 metri, di Petagna e subisce la rimonta degli ospiti tra primo e secondo tempo. Il gol di Musa Barrow (1'10") è il secondo gol più rapido per un giocatore subentrante in questo campionato, dopo Danilo v Napoli (29"). Parità e nessun gol al Franchi tra Fiorentina e Genoa, non certo una novità per il campionato. Uno 0-0 completamente diverso rispetto all'ultimo - e discusso - nella scorsa stagione, preservato solo dalle grandi parate di Dragowski quando tutti, almeno in casa Fiorentina, si aspettavano ben altri protagonisti. Chiesa e Cutrone non hanno trovato il modo di impensierire Perin mentre Iachini a conti fatti può portarsi a casa un punto che muove la classifica. Per il Genoa una occasione persa che permette comunque al Grifone di raggiungere Spal e Brescia in fondo alla classifica, con tantissimi rimpianti. L'Atalanta vola, il Toro affonda. Sono le due facce del 7-0 dell'Olimpico Grande Torino. Una goleada che da una parte rilancia la Dea in chiave Champions e dall'altra stoppa brutalmente i sogni europei del popolo granata. Già, perché il duro verdetto del campo rende omaggio al perfetto ingranaggio nerazzurro e punisce senza mezze misure gli uomini di Mazzarri. Sette gol, del resto, sono tanti. Sia da realizzare, sia da incassare. E il risultato non lascia spazio a interpretazioni o alibi. Tre indizi fanno una prova: al terzo pareggio consecutivo, sempre in rimonta, possiamo dire che l'Inter nel mese di gennaio si è sgonfiata e ha raffreddato il passo scudetto. Dopo Atalanta e Lecce, ecco il terzo 1-1 che arriva oggi contro il Cagliari, frutto di una stoccata da fuori area dell'ex di turno, Radja Nainggolan, che risponde così alla stoccata di testa di Lautaro nel primo tempo.L’Hellas volta alto e lascia nei guai il Lecce: condotta dall’onnipresente Pessina, autore della seconda rete, la squadra di Juric domina e si porta sempre più in alto, a due punti dalla zona Europa League. Per i salentini le brutte notizie non si limitano al risultato: nei secondi finali Tachtisidis esce in lacrime, si teme un serio infortunio al ginocchio. Il Parma riparte dal bel finale dello Stadium e ritrova un successo che lo riproietta in zona Europa League. Ai crociati basta un tempo per avere la meglio dell'Udinese, troppo timido nei primi 45'. I bianconeri sbattono più volte su un ottimo Sepe e si mangiano le mani per alcune occasioni sprecate, ma alla fine devono più che altro incolpare se stessi per essersi svegliati troppo tardi. Kulusevski ha preso parte a quattro gol (due reti, due assist) nelle sue ultime sei presenze in campionato, dopo aver realizzato una sola rete nelle precedenti sette gare giocate. Un tempo per uno, zero gol in Sampdoria-Sassuolo. Emozioni poche, praticamente a passo dallo zero pure quelle. Colpa non si sa di chi, colpa forse di un'espulsione al 25' che priva il Sassuolo di Peluso e rende gli spazi troppo stretti anche per dei giocatori di qualità come Gabbiadini, Quagliarella e Boga. Un po' di rabbia a testa, per l'espulsione da una parte e per qualche occasione sprecata dall'altra. Dall’arrivo di Claudio Ranieri (ottobre 2019), i liguri sono la squadra che ha collezionato più pareggi a reti inviolate in campionato: quattro, tanti quanti nelle precedenti 79 partite dei blucerchiati. Una Roma più in forma non trova il guizzo decisivo per stendere una Lazio stanca sì, ma tenace nel restare in partita e velenosa nelle poche occasioni costruite in velocità. Alla fine un punto per parte, si ferma la striscia consecutiva di undici vittorie dei biancocelesti - che mantengono comunque una distanza notevole di sicurezza in ambito Champions (+8 sul quinto posto con una partita in meno) - mentre gli uomini di Fonseca scavalcano l'Atalanta e si prendono il quarto posto in solitaria. Una stracittadina che ha visto protagonisti in negativo i due portieri: Strakosha e Pau Lopez. La serata più bella e forse più inaspettata per il Napoli. Il 2-1 con cui gli azzurri hanno "fatto festa" ai grandi ex Higuain e Sarri ha il potere di spazzare via, almeno per una nottata, mesi di difficoltà, polemiche e risultati amari. Il Napoli c'è, lotta e dopo il caos ha lasciato intravedere l'anima, quella di Gattuso e del suo pubblico, risbocciata nella serata da non sbagliare, da dentro o fuori. Male la Juventus a prescindere dal risultato: schierata in campo col tridente pesante e forte di un periodo di forma diametralmente opposto rispetto agli avversari, la capolista ha pagato dazio con una prestazione complessivamente ben al di sotto delle attese.
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