Finire la stagione ad agosto soluzione meno litigiosa. Complimenti al Bologna per i contributi degli ultimi giorni
Le varie riflessioni sull’esito della stagione sportiva, sono il punto focale del Director’s Cut. Ottima la strada intrapresa dal BFC negli ultimi giorni
Se in Cina passano 4 mesi tra il primo morto di Covid 19 e la probabile ripresa del campionato, traslando il lasso temporale in Italia, significa che qui se ne parla (a porte aperte, che è poi l’unica essenza dello sport) il 21 giugno. Tradotto in pratica, 13 turni da giocare in 7 settimane. Ovvero 3 giornate di campionato in giugno, 9 in luglio e 1 in agosto. Tutti i mercoledì e tutte le domeniche, anzi tutti i giorni della settimana: venerdì-lunedì il week end, martedì-giovedì il midweek. Prima di Ferragosto, la Coppa Italia. Poi scattano i turni residui di Champions ed Europa League, che ripartirebbe per l’edizione 20-21 non prima di fine settembre. Forse con edizione accorciata, forse senza pausa invernale, chi può saperlo, giacché non si può andare molto avanti con il campionato: l’11 giugno, a Roma, gara inaugurale di Euro 2020 disputata nel 2021. Poi a primavera – pare – ci sono le Olimpiadi, che comunque hanno un torneo di calcio (noi non ci siamo). Qualificate: Giappone, Francia, Germania, Romania, Spagna, Nuova Zelanda, Egitto, Costa d'Avorio, Sudafrica, Australia, Arabia Saudita, Corea del Sud, Argentina e Brasile. Restano due spot, da assegnare alle vincenti del torneo preolimpico del CONCACAF (Nord e Centroamerica). Essendo riservato agli U23, Tomiyasu e Dominguez…puff, via! Preparazione più partite: due mesi?
Certo, ci sono precedenti poco favorevoli a ricominciare. E cioè: Olimpiadi rinviate; Formula 1 e Motomondiale che faticano tremendamente a rifare il calendario; basket con squadre sbrindellate, senza americani e quindi ripartenza faticosissima. Ma… facciamo conto che non si riparta, e si allarghi la Serie A a 22 squadre con l’immissione di Benevento e Crotone senza retrocessioni. E facciamo conto che quello economico non sia il problema (e invece è IL problema, salute a parte). Intanto vorrebbe dire giocare 4 giornate in più, da 38 a 42, in una stagione in cui devi stare corto: poi ti porteresti appresso infiniti problemi per gli anni a venire. E poi due promozioni: la terza, in cavalleria? Senza conseguenze? Seee, buona notte! Tra il Crotone, secondo, 49 punti, e l’Empoli, nono – quindi fuori dai play-off -, 40 punti, ce ne sono 9 di di stacco e 10 giornate da disputare. Qualcosa di più antisportivo non c’é.
E andiamo alla Serie A. Tre retrocessioni, e, ammesso e non concesso che Brescia e Spal siano out, in 5 punti, dai 30 della Fiorentina ai 25 di Lecce e Genoa (e già qui c’è un pari merito) ci sono 6, dicasi sei, squadre. Saliamo nell’Olimpo. Vittoriosa la Juve, con 1 punto di vantaggio? Mmmm…In EL Roma e Napoli? Milan, Verona, Parma…e Bologna hanno dai 3 ai 5 punti in meno, con 12/13 turni da disputare. Credetemi, è molto meno brigoso giocare che darla su. A meno che non si vogliano intasare le Corti di Giustizia sportive da qui all’eternità.
Volevo chiudere dicendo che tra i modi per passare il tempo senza allenamenti e partite il Bologna ha scelto due ottime strade. Uno, riscoprendo la propria storia e smontando tutta una serie di ricostruzioni fasulle di sponda genoana. Il filmato su gara 5 dello scudetto del ’25 è veramente..un pezzo di poesia. E poi con le telefonate fatte ai tifosi. Giuro, quando Da Costa ha detto al nonno di memorizzare il numero che lui c’è per fare due chiacchiere…mi è venuto il magone. Ajé un fat: a sàn ed picaja tendra. Av salut!
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