La pellicola domenicale della 13^ giornata di A pone l’uno di fronte all’altro, nell’anticipo delle 12.30, il Bologna di Sinisa Mihajlovic e il Parma di Roberto D’Aversa. I rossoblu, forti di ben cinque risultati utili consecutivi messi a referto negli altrettanti ultimi derby emiliani contro i crociati, devono tornare alla vittoria dopo le 3 sconfitte rimediate contro Cagliari, Inter e Sassuolo e dare uno schiaffo a una classifica che attualmente li vede lottare a sole 3 lunghezze dalla zona retrocessione. I crociati, dall’altra parte vogliono dar continuità a quanto fatto di buono sinora alla luce di una 8^ posizione in graduatoria decisamente soddisfacente. La prima frazione di gara rispecchia l’attuale stato psicologico delle due squadre: l’undici titolare schierato sul campo da Mihajlovic, infatti, impiega ben 40 giri d’orologio per rispondere presente in un match che vede gli avversari prima rendersi pericolosi, tra il 3’ e il 5’ con Sprocati e Kulusevski e poi passare in vantaggio al 17’ meritatamente davanti ai fischi del pubblico rossoblu. Il mancato filtro, a centrocampo, di Medel e Dzemaili mette più volte in difficoltà la coppia centrale difensiva formata da Denswil e Tomiyasu; aggiungendo, a quanto suddetto, i limiti evidenziati da Krejci e Mbaye sulle fasce e la prevedibilità della trequarti formata da Sansone, Svanberg e Orsolini, si può arrivare a decifrare l’opacità della prova del Bologna davanti all’ordine dei rivali. La parabola disegnata da Kulusevski al 17’ ne è testimonianza: lo svedese punta Krejci, si accentra e lascia partire un sinistro a giro che Skorupski può solo osservare insaccarsi sul secondo palo. Due minuti più tardi, il Parma potrebbe anche raddoppiare se solo Sprocati e lo stesso Kulusevski non sprecassero un’ottima ripartenza in superiorità numerica con una ridondante leziosità davanti all’incredulità di D’Aversa. Dall’altra parte, il primo tiro del Bologna nello specchio della porta gialloblu arriva soltanto al 25’, quando Orsolini beneficia del corridoio lasciato da Gagliolo per avvicinarsi pericolosamente all’area rivale e calciare di sinistro a botta sicura. Bruno Alves è un muro e devia in corner la sfera. Il Bologna fa fatica a rendersi pericoloso in avanti: Palacio cerca di allungare la squadra svariando da una parte all’altra del campo ma lasciando conseguentemente l’area piccola priva del punto di riferimento indispensabile per finalizzare le azioni impostate. La conferma arriva al 40’, quando il numero 24 rorroblu si ritrova tutto solo, a due metri dalla porta difesa da Sepe, sul corner battuto dalla destra da Orsolini. Il risultato? Colpo di testa sul primo palo e gol del pareggio del Bologna prima del triplice fischio finale di Abisso.

Nella ripresa, i felsinei sono decisamente più vivi dei rivali ma evidenziano le solite difficoltà in fase realizzativa al cospetto delle numerose palle-gol create. Al 55’ Dzemaili cerca invano di smentire quanto detto con un collo destro tanto forte quanto distante dalla porta difesa da Sepe. Il Parma aspetta e riparte e, quando lo fa, lo fa bene. Al 61’, Kulusevski potrebbe firmare la doppietta nell’incontro se solo il sinistro sul secondo palo non centrasse in pieno il legno, partorendo un respiro di sollievo generale nei supporters rossoblu presenti al Dall’Ara. Al via anche le sostituzioni nella gara: tra le file del Parma, Scozzarella lascia il posto a Brugman; De Leo, invece, decide per l’entrata di Poli per l’uscente Svanberg. Al 66’, Orsolini è bravo ad arrivare per primo su un pallone vagante al limite dell’area parmigiana, ma il sinistro dell’esterno non trova la fortuna sperata e si perde sul fondo per questione di centimetri. Tre minuti più tardi, l’ex-Juve ci riprova su punizione, ma la parabola è troppo centrale per impensierire Sepe e compagni. Questi ultimi evidenziano, invece, il cinismo mancante agli avversari e al 71’ trovano il gol del 2-1 con Iacoponi, bravo a ottimizzare al massimo l’ennesima ripartenza dei suoi: il terzino si inserisce alle spalle dei difensori rivali, riceve palla da Kucka e insacca alle spalle di Skorupski. De Leo corre ai ripari: tra il 78’ e l’84’, Skov Olsen e Paz sostituiscono rispettivamente Mbaye e Tomiyasu. Nel Parma, fuori Barillà e Sprocati, dentro Grassi e Laurini. Il risultato non cambia….fino al 95’, quando Dzemaili, sul corner battuto dalla sinistra da Sansone, fa esplodere letteralmente l’intero Dall’Ara con un missile di destro che trafigge la porta crociata e l’incolpevole Sepe. Il Bologna resuscita al termine di un match complicatissimo strappando un punto prezioso al Parma e ricordando al team di D’Aversa che in A si può anche giocar bene e concretizzare meglio, ma senza l’attenzione necessaria sino al triplice fischio finale non si vince neanche una partita ‘già vinta’.

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