Caso plusvalenze, due presidenti a dare il via al tutto: "Si scambiavano calciatori come noccioline"
Pietro Lo Monaco, ex dirigente del Catania e Consigliere di Lega, ha rivelato alcuni retroscena storici del mercato calcistico italiano in merito alle plusvalenze
Pietro Lo Monaco, ex dirigente del Catania e Consigliere di Lega, ha rivelato alcuni retroscena storici del mercato calcistico italiano in merito alle plusvalenze. In un'intervista a Radio Punto Nuovo, Lo Monaco si è soffermato sulla situazione della Juventus sottolineando come le plusvalenze siano un argomento mai normato dalla Giustizia Sportiva messe in mezzo da due presidenti, i signori Tanzi e Cragnotti: "La penalizzazione alla Juve? In Italia ormai nulla riesce più a sorprendermi. Già per com'è nata tutta la situazione, era prevedibile che si andasse a finire così. Le plusvalenze sono un argomento mai normato dalla Giustizia Sportive, si sono sempre fatte dagli anni '90, messe in mezzo da due presidenti, i signori Tanzi e Cragnotti. In Italia si sono fatti 780 milioni di euro di plusvalenze, con squadre che si scambiavano calciatori come noccioline".
Lo Monaco ha poi aggiunto: "La plusvalenza virtuale è un sistema per aggiustare un bilancio, quindi tutte sono un sistema non solo quella della Juventus. Questa situazione mette solo in cattiva luce il nostro calcio, che è un calcio farlocco. Normiamo queste plusvalenze allora, se vogliamo andare a fare giustizia in merito. Questa lacuna c'è sempre stata nel nostro sistema giuridico. Dare contro all'untore non ha alcun senso! Poi si sentono presidenti raccontare di aver dato addirittura fuoco a faldoni con dentro fideiussioni false. C'è un sensazionalismo ad ogni costo e io voglio rispondere a quel presidente: in quei tempi ero tra i 5-6 che presenziavano la Lega e non ricordo bidoni, benzina o fiammiferi...".