Dopo la sosta per le Nazionali, è tornato il campionato di Serie A con la quarta giornata che ci ha fornito indicazioni molto importanti per il prosieguo della stagione.

Bisogna partire, per forza di cose, dal derby di Milano. Una squadra ha giocato, l'Inter; l'altra è entrata in campo con la paura, il Milan. E forse proprio per questo motivo la differenza tra le due squadre è stata così evidente. I nerazzurri hanno effettuato una prestazione corale incredibile, travolgendo sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo i cugini rossoneri, che in questo 2023 sembrano davvero aver paura di questa Inter. Simone Inzaghi non ha sbagliato un cambio, Stefano Pioli ha sbagliato molto ed è inutile dire “nei primi 4' abbiamo tenuto la palla solo noi” se poi nei restanti 86' sei stato preso a pallonate. 5-1 che non lascia spazio a particolari interpretazioni: l'Inter dimostra di essere la squadra da battere, il Milan conferma che un nuovo ciclo ha bisogno di tempo prima di poter diventare vincente.

Prima del derby, la Juventus ha vinto un'ottima partita contro la Lazio di Maurizio Sarri. 3-1 grazie alla doppietta di Dusan Vlahovic e la rete di Federico Chiesa. E c'è chi in estate voleva scambiare il serbo con Romelu Lukaku, aspettando sulle spine che l'affare andasse in porto. Vlahovic sta dimostrando di poter diventare un calciatore importante. Con o senza Max Allegri? Chissà, ora intanto sta segnando anche con il tecnico toscano e questo è un dato da non sottovalutare. Un gioco riconoscibile ancora non c'è, ma i bianconeri stanno riacquisendo quella compattezza, soprattutto in difesa, che ha portato a Torino molteplici scudetti. 

Punto più basso di questa giornata? Il Napoli. I partenopei pareggiano 2-2 contro il Genoa, sembrano anzi, sono la brutta copia della squadra che l'anno scorso ha dominato in Italia e - nonostante siamo al quarto turno - bisogna cominciare a distribuire qualche colpa. Perché questo Napoli è troppo brutto e troppo illogico per essere vero, Rudi Garcia ha avuto la “bravura” di rovinare in poche settimane quanto costruito da Luciano Spalletti in un anno. Difesa da horror, Lobotka irriconoscibile in mezzo al campo, Osimhen che è diventato umano e Kvara fantasma, con la ciliegina sulla torta della sostituzione con Zerbin, sintomo di un Garcia terribilmente confuso, anche per quanto riguarda le scelte iniziali. In conferenza stampa, poi, ha dato la colpa alla Champions. Anche qui bisogna migliorare, perché un allenatore che trova alibi del genere, soprattutto se allena la detentrice dello scudetto, non può agire in questo modo. C'è tempo per recuperare, ma fino a ora non si è visto un minimo miglioramento, anzi.

Lance Armstrong: "Pantani? Gli italiani lo hanno abbandonato e gettato via. Quando mentivo..."
Caressa sottolinea: "Garcia, a Napoli mugugnano. Kvara l'hanno capito tutti, perché Lobotka non..."

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