Nelle ultime ore il proprietario del Bologna, Joey Saputo, si è espresso circa il licenziamento di Motta. Le sue parole pungenti verso la Juve non sono state apprezzate dal giornalista bianconero Massimo Pavan che gli ha risposto con un video sul proprio canale Youtube.

Le parole incriminate di Saputo su Motta e la Juve

Non mi è piaciuto come Motta ci ha lasciati, perché è stato lui ad andarsene, non siamo stati noi a cambiarlo. Già questo, per il povero Italiano, non è bellissimo. Io avrei continuato, quindi Italiano è un chiaro rimedio a una situazione che abbiamo trovato sul mercato. Abbiamo fatto di tutto per tenerlo, non ho apprezzato il suo modo e quello di chi lo ha preso. Sono rimasto deluso.

Motta è andato via, mi è dispiaciuto il modo in cui è stato fatto. Non ho apprezzato il suo modo e quello della società che lo ha preso. Sono rimasto deluso.

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Pavan risponde a Saputo

La cosa che ci dà un po’ fastidio di questo ulteriore attacco mediatico contro la Juventus è che si parla sempre della Juventus. Perché il “metodo Juventus”? Quando si fanno certe dichiarazioni, si alimenta un clima negativo verso la Juventus, soprattutto in città come Bologna, dove l’accoglienza verso la Juventus non è mai stata buona. La Juventus, da cattivo, diventa il super cattivo. Ma in questo caso, la Juventus non ha nessuna responsabilità: ha preso un allenatore. Anzi, forse è il secondo allenatore che prende dal Bologna che non fa bene, dopo Gigi Maifredi, anche se le dinamiche erano totalmente diverse. È un caso che si ripete.

Caro Saputo, la responsabilità del passaggio di Motta alla Juventus è totalmente di Motta e dei suoi agenti. Il fatto che la Juventus si interessi, a tre quarti della stagione scorsa, a diverse opzioni di allenatori è un sacrosanto diritto di una società che pianifica, che vuole fare grandi cose e che lavora, come fa anche il Bologna. Quindi, questo non è scorretto; è logico e da fare.

Un ultimo appunto sul povero Thiago Motta che “fa pena”. Direi che non fa pena, perché comunque è un allenatore che è stato anche elogiato da Giuntoli. A mio parere, rimane un buon allenatore. Che sia un grande allenatore, lo dovrà dimostrare. Sicuramente è poco empatico, e questa poca empatia si è riversata su un gruppo giovane con cui, nei momenti di difficoltà, non è riuscito a fare gruppo e a superarli, mancando quella carica giusta per non fallire i momenti fondamentali della stagione, le partite fondamentali, che sono state obiettivamente fallite. Questo è un dato di fatto.

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