Milan, la coppia Cutrone-Higuain funziona! Ma per vincere non si può sempre rimontare
Dietro le quinte di Milan-Sampdoria. Rossoneri bravi a soffrire e ribaltare gli avversari. Higuain-Cutrone ok, Suso talismano, difesa...da rivedere“Ho chiesto di vedere 11 leoni, ma oltre alla cattiveria ci abbiamo messo anche qualità”: Gennaro Gattuso torna a sorridere al termine del match vinto ieri contro la Sampdoria. Dopo una settimana di Inferno per via dei due pesanti k.o. incassati contro Inter e Betis, il Diavolo è risorto piegando un rivale ostico e ben organizzato come quello sapientemente condotto da Marco Giampaolo. I rossoneri sono passati in vantaggio con Patrick Cutrone, hanno incassato il pareggio dell’ex Saponara e poi il gol del sorpasso doriano di Fabio Quagliarella, prima di ritornare in partita con il solito Higuain e di piegare gli avversari grazie al sinistro chirurgico di Suso. Ma ciò che più spicca del pirotecnico 3-2 di San Siro è una capacità di reagire alle critiche e ai gol degli oppositori che obiettivamente non si vedeva da troppo tempo in casa Milan. “Vai ragazzi non si molla mai” aveva scritto il Pipita sul proprio profilo Instagram prima del match di ieri pomeriggio,quasi a voler spronare il gruppo a venir fuori dal periodo buio attraverso l’affiatamento di un team, fattore, quest’ultimo, spesso molto più importante rispetto alla qualità dei singoli. “Grande spirito di squadra!! Grande rimonta!! Grazie ai tifosi per il sostegno!! Tutti insieme è molto meglio” ha condiviso subito dopo la bella vittoria lo stesso Gonzalo, l’ultimo a mollare davanti alle difficoltà e il primo a mettersi sulle spalle l’intero Milan nei casi di estrema necessità. Certo i meriti del successo ritrovato vanno frazionati con tutti i membri della rosa e, in particolare, con i compagni d’attacco Cutrone e Suso, senza le marcature dei quali probabilmente sarebbe finita diversamente per i meneghini. Eppure Higuain è apparso diverso, delucidato dal proprio allenatore e grintoso su ogni pallone sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Un’antitesi totale con il Pipita di soli quattro giorni fa, particolarmente nervoso e poco incisivo contro il Betis in Europa League. Di pari passo non si può sottovalutare il lavoro dell’intera squadra nel mettere nella condizione di andare a segno lo stesso numero 9: senza i continui cambi di gioco di Rodriguez per Suso, senza lo spirito guerriero di Biglia in mezzo al campo e il grande lavoro sporco di Cutrone, senza le sgroppate di Calabria e lo spirito di sacrificio di Laxalt, infatti, il Milan avrebbe sicuramente incassato un altro k.o. da parte di una Sampdoria precisa, bella ed efficace . Messo sotto dal possesso palla mai sterile dei doriani, Gennaro Gattuso ha capito che andare a prendere alti gli avversari sarebbe stato alquanto rischioso ai fini di una vittoria da conquistare a tutti i costi: l’allenatore calabrese ha letto bene la gara, ordinando ai suoi di difendere più bassi e tutti uniti dietro la linea del centrocampo e dando vita - lui per primo - a una rimonta pazzesca e per niente scontata, se si considerano le difficoltà incontrate sinora dai rossoneri una volta passati in svantaggio. Questi ultimi, inoltre, hanno mostrato un buon gioco in diversi periodi della partita grazie a un possesso palla veloce e a una distanza tra i reparti mai eccessiva, motivo per il quale un grande applauso spetta di dovere agli attaccanti, bravi a sacrificarsi anche in fase di copertura rendendo più compatta la squadra. Ciò nonostante, le note dolenti sicuramente non mancano per il Diavolo: un Kessie non al cento per cento e da recuperare al più presto, stesso dicasi per Hakan Calhanoglu, alle prese con il dolore al piede per il pestone ricevuto durante il derby, e per Mattia Caldara, che, una volta messa alle spalle la grana della pubalgia, sarà costretto a star fuori addirittura due mesi per un problema al polpaccio. Non solo, perché il Milan contro la Samp ha subito gol per la 15^ volta consecutiva in campionato, un dato sicuramente non positivo per Gennaro Gattuso, chiamato ad ottimizzare la concentrazione difensiva dei suoi. Dover recuperare o ribaltare le gare rischia, infatti, di essere una costante letale di fronte ad avversari più forti della Doria. Cercare di migliorare tali aspetti diventa l’obbligo di un’equipe che ha finalmente ritrovato il trionfo perduto ventidue giorni fa, farlo già contro il Genoa nel recupero di mercoledì sera diviene una possibilità da sfruttare a tutti i costi. In caso di bottino pieno ai danni del Grifone, i rossoneri salirebbero a quota 18 punti in classifica, scavalcando Fiorentina e Sampdoria ed entrando in piena zona Champions al netto di un 4° posto attualmente occupato dalla Lazio, a sua volta impegnata contro l’Inter nel posticipo di domani. Un motivo in più per sorridere per Gattuso e co.
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