Il giornalista sportivo Claudio Zuliani, ha parlato della Juventus a Tutto Juve, dopo la sconfitta esterna contro la Roma di Jose Mourinho. Ecco le sue considerazioni in merito: 
 

“La Juventus perde una partita ed ecco che riaffiorano i soliti discorsi e le solite divisioni interne su Allegri, su Vlahovic, su Kean e ci si dimentica immediatamente di quello che la realtà dovrebbe raccontare: la Juve è seconda. Il tempo verbale è importante, indicativo presente. Ci spiega quello che accade oggi nel mondo vero, quello del campo. Altrimenti condizioniamo giudizi e polemiche su qualcosa che non è aderente alla realtà e che viene decontestualizzato. Esempio banale ma al tempo stesso pratico: la Juve gioca a Roma con i punti conquistati, cinquanta. In un’ottica di trasferta dove si potrebbe pure pareggiare per tenere la posizione e rientrare tranquillamente nelle quattro che si qualificano per la ChampionsLeague della prossima stagione, Allegri potrebbe sorprendere Mourinho rubandogli l’idea e restando ad aspettare per colpire in contropiede. In una partita dove, causa penalizzazione, la Juve deve cercare di vincere a tutti i costi ecco che l’allenatore va alla caccia dei 3 punti subendo i contrattacchi di una Roma rinunciataria.

Cambiando la realtà dei fatti e quindi l’approccio strategico alle partite, si modifica tutto il campionato della squadra ed il modo in cui la stessa squadra pensa di affrontarlo. Ecco perché il torneo viene falsato. Non solo nei riguardi della Juventus ma anche delle altre squadre. E se tra qualche settimana il Collegio di Garanzia del Coni rispedisse la penalizzazione al mittente, restituendo i punti alla Juve, che finale di campionato ci troveremmo ad affrontare?".

"Quanto le partite giocate erano degli scontri diretti che valgono un posto che conta o quanto erano soltanto tre punti in palio per la sopravvivenza? Questo dovrebbe essere un nodo da approfondire ma alla stragrande maggioranza dei media non interessa. Conviene cavalcare la divisione interna del tifo bianconero tra Allegri IN ed Allegri OUT così da distogliere l’attenzione dal vero problema del calcio italiano: il condizionamento di un campionato in corsa che solo noi siamo in grado di proporre al resto d’Europa".

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