L'allenatore del Catania ha denunciato l'eccessivo accanimento nei confronti del calcio, ricordandone il valore economico e sociale In un'intervista rilasciata a Tuttosport, l'allenatore del Catania Cristiano Lucarelli ha puntato il dito contro chi in queste settimane ha criticato il mondo del calcio: "Il calcio è vittima di attacchi demagogici. Nell'immaginario collettivo il calciatore è colui che guadagna milioni di euro, va in giro in Ferrari e in vacanza ad Ibiza. Non è così, o perlomeno è solo una piccolissima parte a farlo. Ci sono 500 calciatori in B e 1500 in C che con stipendi normali nonostante gli impegni e le aspettative su di loro siano le stesse di quelli che guadagnano tanto. Si parla di calciatori e si finisce per generalizzare". L'ex attaccante di Livorno, Parma e Napoli ha posto l'accento anche sui valori che il calcio veicola su quello che si augura per il futuro del movimento: "Il calcio ha anche una grande importanza sociale in Italia e nel mondo: serve per veicolare messaggi e finanziare tante altre attività. Non è il male dell’universo. Per il futuro mi aspetto riforme, perché con quello che è successo molte squadre scompariranno. Approfitterei di questo momento per apportare qualche aggiustamento al sistema".
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