Mihajlovic: “Il Bologna si può salvare. Destro? E' forte, per me è un titolare"
Nella conferenza di presentazione, Sinisa Mihajlovic ha parlato in modo chiaro: Destro non è in forma ma se sta bene gioca, si passa alla difesa a quattroIl giorno dopo l’avvicendamento tra Filippo Inzaghi e Sinisa Mihajlovic, il tecnico serbo si ripresenta alla Bologna calcistica dieci anni dopo la sua ultima volta sulla panchina rossoblù: “Sono venuto qui perché sono stato molto bene 10 anni fa. Bologna è meravigliosa, lo dicono anche i miei figli. Qui ho lasciato un bel ricordo. La mia idea all’inizio era di andare all’estero, ci sono state anche alcune possibilità. Alla fine è arrivata la proposta del Bologna e io avevo tanta voglia di allenare: questa squadra si può salvare. Se non ero convinto di ciò non venivo, so che ci aspetta un lavoro difficile e dobbiamo fare tutto in fretta. Ci siamo trovati subito. Con Fenucci abbiamo parlato al telefono chiedendomi la disponibilità. Le sfide mi piacciono, questa situazione mi piace. Certo è difficile ma le cose facili non fanno per me. Dentro di me quando mi sono convinto di potercela fare ho accettato. Ieri ho conosciuto Saputo, una persona troppo brava. Non ho mai conosciuto un presidente così, se non dovessimo farcela mi dispiacerebbe per lui. E’ una squadra che nell’ultima partita ha toccato il fondo e quando uno lo tocca, non si può andar più giù ma si può solo risalire. A me piace sempre giocare per vincere, mi piace dire le cose in faccia e credo che i ragazzi lo abbiano apprezzato. Gli ho spiegato quello che voglio da loro e spero lo capiscono, altrimenti li convinco in un’altra maniera. La squadra, a parte l’ultima partita, ha avuto sempre l’atteggiamento giusto. I ragazzi hanno bisogno di fiducia e coraggio: devono giocare con qualsiasi avversario sempre allo stesso modo. Oggi l’allenamento è andato bene ma quando arriva un nuovo allenatore tutti si vogliono far vedere. Di cosa ho bisogno sul mercato? Ho parlato col direttore e la società, loro sanno dove bisogna intervenire. Quando arrivi a due giorni dalla chiusura del mercato è tutto più complicato. Abbiamo comunque le idee chiare e faremo il possibile di intervenire. Le differenze in questi 10 anni? Prima contavo fino a due, adesso fino a sei. Sono contento per ciò che ho fatto. In alcune piazze quelli che mi hanno sostituito hanno fatto peggio. La mia carriera è stata positiva, qualche volta sono stato esonerato come successo a Bologna. Da altre parti sono andato via io ma fa parte del nostro lavoro. Le differenze tra quel Bologna e questo? In quella squadra c’era Di Vaio che fu il capocannoniere, Adailton per esempio poteva giocare solo esterno. In allenamento rientrava sempre, era un fenomeno. Poi però arrivava la partita e sembrava suo fratello minore. Comunque la squadra di oggi è molto meglio rispetto a quella di allora.La situazione con lo Sporting? Quando hanno cambiato presidente hanno voluto fare questo dispetto. Mi è dispiaciuto perché avevo firmato per tre anni, io non c’entravo niente e quel periodo non è stato fortunato. Ero in vacanza con la famiglia ma ero dispiaciuto. Non ero abituato a non lavorare dall’inizio. Il modulo? Questa squadra può giocare col 4-3-3 o col 4-2-3-1. A me piace giocare in attacco, prendendomi i miei rischi. La squadra è stata costruita per giocare a tre dietro e bisogna lavorare un pò di più con i terzini. Mattiello può fare il quinto, Dijks il quarto e il quinto. Soriano? Può giocare da mezzala, da trequartista ma anche esterno. Lo ha fatto con me alla Sampdoria. Giocare con due punte e il trequarti? Si l’ho fatto in passato e non ne escludo la possibilità. I calci piazzati? Pulgar e Orsolini tirano molto bene, c’è anche Sansone. A Napoli la squadra ha fatto due gol su palle inattive, ovviamente bisognerà lavorarci. Un messaggio ai tifosi? E’ la squadra che deve aiutare i tifosi: quando vai in campo con un atteggiamento propositivo la gente lo apprezza. Destro? Oggi ho parlato con lui e mi sono informato col direttore e gli altri della sua situazione. Per me è incredibile che un giocatore con le sue qualità non giochi. Gli ho detto quello che mi hanno detto su di lui, Destro è uno dei miei attaccanti ideali. A me non importa quello che mi dicono, m’interessa il suo atteggiamento. Lui mi ha risposto che nessuno mai prima d’ora gli aveva parlato così. Se lui si allenerà bene, con rabbia, allora con me gioca titolare. Non deve cercare scuse e dare le colpe agli altri. Tutto quello che gli dirò è solo per il suo bene. Oggi non è in forma, va un pò a rilento. Quando lo vedrò pronto lo metterò dentro. Se lo dovessimo recuperare saremo tutti contenti ma dipende soprattutto da lui. L’Inter? Da qui alla fine sono tutte partite importanti. Noi prepareremo le gare allo stesso modo: pressing, recupero palla immediato, difesa alta. E’ chiaro che da qui a domenica, abbiamo poco tempo per provare tutto ma cercheremo di fare la prestazione con una mentalità diversa. Con l’Inter sarà difficile ma anche loro non sono in un momento esaltante. La fascia di capitano? Mai decisa. La faccio decidere alla squadra o alla società. Quando giocavo ero più ascoltato io che il capitano".
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