Catania-Juventus U23, Toscano: "Siamo fragili, chi non è contento dica di voler andare via"
Le parole dell'allenatore dei rossazzurri, Domenico Toscano, dopo la sconfitta con la Juventus U23
E' un Domenico Toscano abbattuto, ma diretto e schietto, quello che si presenta in conferenza stampa dopo la sconfitta casalinga del Catania questo pomeriggio contro la Juventus U23. Clima tesissimo al termine della gara, con i tifosi che hanno aspettato la squadra all'uscita dallo stadio e con parole di troppo da parte di un esagitato nei confronti di personale della stampa e con i tifosi che hanno lanciato delle bombe carta nell'adiacente via Ferrante Aporti.
La squadra è fragile
La squadra è fragile. Poi ci sono partite dove sopperisci a queste carenze, ma poi paghi. Si devono fare delle riflessioni e mettere dentro gente che ha più fame e che sposa al cento per cento questa sfida difficile come quella di Catania. Oggi è stata la partita che ha certificato la nostra fragilità in questo momento. La società sta lavorando per mettere dentro quello che serve. Bisogna cambiare strategia per le scelte dei calciatori. Chi non è contento di questa sfida alzi la mano. Il primo tempo mi è dispiaciuto per il primo errore fatto che ha portato al gol. La squadra non riesce a esprimersi bene soprattutto in casa. Nel secondo tempo abbiamo creato, ma di cattiveria ne ho vista poca. Qualcosa ci manca, questa fragilità mentale, questa fame, questa cattiveria e lo sposare questa sfida difficile. Castellini è stato fermo due giorni dopo una botta. Quando dal punto di vista caratteriale metti il massimo riesce a sfruttare le qualità, altrimenti commetti errori banali. La difesa può reggere, ma poi i limiti vengono fuori. Tutti dobbiamo prenderci le responsabilità di potere e dovere fare di più. Anastasio l'ho tolto perché era stato ammonito, Carpani è meno attaccante di D'Andrea.
Chi non si sente all'altezza di questa sfida vada via
Io mi sento al sicuro quando la squadra fa quello che deve fare. Abbiamo il dovere di fare qualcosa in più. La priorità nel mercato è il reaprto difensivo. Adattare Quaini o altro porta a fare fatica. Ci vuole più carattere, più determinazione e più fame, che in questo momento stanno mancando sotto porta. Speri sempre che chi entra dia il suo contributo. Chi è scontento deve avere la responsabilità di chiedere di andare via da Catania. La vicinanza della società è continua, così come il rapporto e il confronto. Bisogna capire cosa si può fare, anche cambiando strategia. Vogliamo gente con fame e che sposa al 100 % questa sfida. La chiarezza deve essere importante. Ancora nessuno ha detto questo.
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