Blerim Dzemaili ha spiegato come la Cina ha risolto in maniera drastica il problema sanitario causato dal Coronavirus, e non solo
Dzemaili ha lasciato l’Italia e Bologna nella scorsa sessione di trasferimenti, scegliendo lo Shenzhen di Donadoni. L’ex capitano rossoblù ha accettato la proposta cinese nonostante l’esplosione del COVID-19. Il centrocampista svizzero, intervistato dal Corriere dello Sport, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
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Sono ancora ad Hong Kong in attesa del visto per raggiungere Shenzhen. Per il momento mi sto allenando in palestra con il preparatore del club. La Cina è organizzata perfettamente: un modello che tutto il mondo dovrà seguire. Qui hanno saputo sconfiggere il virus; fin dal paziente zero hanno sigillato le case, chiuso paesi e città. I risultati di oggi evidenziano che l’Italia, la mia Svizzera e tutti gli altri Stati dovranno comportarsi così. Repressione? Si, perché per mantenere la vita uno deve essere disposto a fare anche il sacrificio più duro. Mio figlio non è con me, ma con la mia ex moglie. Sono preoccupato per tutte le notizie che arrivano. Addio al Bologna? Per due motivi: l’esperienza cinese mi affascinava, a Donadoni ho risposto subito affermativo. Inoltre il fatto che il team emiliano non mi avesse ancora proposto il rinnovo del contratto. Non mi sono sentito abbandonato dalla società: i petroniani hanno fatto legittimamente altre scelte e ne ho preso atto con grande serietà. Mihajlovic? La squadra ha sempre giocato a sua immagine e somiglianza. In sua assenza, lo staff tecnico è stato grandioso: non si sono sostituiti a Sinisa, ma erano il suo megafono. Il mister è un condottiero e una persona fantastica: dal suo ritorno a Casteldebole la comitiva si è rivoltata come un calzino. Infatti, non ho mai avuto pausa del pericolo retrocessione. Il momento più emozionante è stato a Verona dopo la terapia: piangevamo tutti, tranne il diretto interessato. Europa? Difficile, al Bologna manca un punta da 15-20 gol. In estate si dovrà investire su due difensori, anche se Danilo e Bani stanno disputando una buona stagione. Tomiyasu? È una forza della natura, non ho mai visto un giocatore ambientarsi in Italia come lui ha fatto nel giro di due mesi: diventerà un grandissimo. Schouten? È un buon calciatore, secondo me è molto legato a chi gli gioca accanto. Soriano? È il pilastro più importante dello scacchiere bolognese. Palacio? È un fuoriclasse".