I club di A hanno scelto all'unanimità di risolvere il contratto con Mediapro per i diritti tv. Sky ora torna in corsa per l'esclusiva

- di Marco Vigarani -

Mentre l'Italia si consumava in polemiche politiche sulla legittimità delle scelte prese per il futuro del Paese, anche il mondo del calcio ieri ha vissuto una giornata rovente e preso una decisione senza precedenti. I presidenti di Serie A infatti, con una scelta insolitamente unanime, hanno deciso di rescindere il contratto già stipulato con gli spagnoli di Mediapro per la vendita dei diritti tv del triennio 2018/21. Alla base di questa scelta impronosticabile almeno fino ad un mese fa ovviamente ci sono i soldi. Perchè se da una parte il colosso iberico aveva vinto l'asta (sulla quale restano forti dubbi) con un'offerta da 1.2 miliardi di euro, dall'altra non aveva poi mai prodotto la fideiussione richiesta arrivando soltanto all'ultimo istante a produrre una seconda caparra di 186 milioni (dopo i 64 già versati) prontamente ignorati. Salta quindi il banco ed ora l'assegnazione dei diritti tv torna in gioco. In realtà però le alternative sono praticamente inesistenti e l'unica soluzione sembra essere un accordo con Sky confidando in seconda battuta in un'offerta generosa da parte dell'azienda di Murdoch. Le ultime indiscrezioni parlano di una proposta combinata con Perform che potrebbe arrivare ad un massimo di 970 milioni di euro quindi inferiore al tetto del miliardo auspicato. Questo il commento del presidente della Lega Gaetano Micciché: "Apriremo immediatamente il percorso per le trattative private con tutti i broadcaster potenzialmente interessati. Siamo fiduciosi di arrivare, il più presto possibile, a trovare soluzioni interessanti". In teoria Mediapro ha ancora una settimana di tempo per presentare la famigerata fideiussione ma ormai nessuno crede più a questa possibilità ed anzi i 64 milioni già versati potrebbero anche restare in tasca alla Lega che però potrebbe dover fronteggiare una causa da parte degli spagnoli. L'unica certezza? Fra meno di tre mesi riparte il campionato e l'assegnazione dei diritti tv resta in alto mare.
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