# 9 Comincia una nuova stagione, ma bisogna avere il coraggio di cambiare narrazione
Abbiamo una Nazionale campione del mondo e non lo sappiamo. Abbiamo tanti campionati e li ignoriamo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie. Non è solo una questione di stagione Non è solo un cercare rifugiuo nella poesia. E'che proprio come dice il titolo di Ungaretti siamo Soldati. Soldati in guerra. Senza tempo per i rimpianti: Trieste, imbattuta, dopo il colpo di Sassari, riceve domenica Milano. Non avendo aperto la campagna abbonamenti poteva sperare in un buon incasso. La Virtus sabato sera gioca in casa alla Segafredo Arena, e magari sta pensando al Paladozza, trincea più facile da difendere. Pensieri già cancellati. Perchè ormai tutti sono in attesa del prossimo DPCM che restringerà a 200 spettatori la capienza per gli impianti sportivi che ospitano eventi indoor.
La partita dei tamponi
Siamo già, in modo più ordinato del calcio, magra consolazione, alla partita dei tamponi. Fermato il capitano di Varese alla vigilia della trasferta in casa della Fortitudo, addirittira non giocata una partita in A2 femminile perchè la squadra ospite è stata ricevuta a Crema senza presentazione da parte della società locale dei necessari documenti sanitari. Basta per dire, come suggerisce, quasi ordina Piero Guerrini su Tuttosport, che dobbiamo smetterla di parlare di pubblico ? Certo, fanno notizia i non tutto esaurito, rispetto alla capienza permessa, di Brindisi e della Unipol Arena, e su questo ci sarebbe tanto in più da dire. Ma siamo in guerra: parliamo d'altro. Ad esempio, perchè nessuno, o quasi, ha saputo che durante il lockdown Fortitudo per il sociale ha raccolto computer usati, li ha resettati e messi a disposizione dei ragazzi che non potevano permetterseli per frequentare le lezioni ? Oppure, seguiamo il modello, un po'datato, proprio di Capitan Ferrero: sui suoi social parla del referendum sull'Italia del Cuore lanciato, ormai da anni, dal Fai, Fondo per l'Ambiente Italiano. Lui suggerisce la Funicolare del Campo dei Fiori a Varese e la stazione liberty di Ghirla. Perchè non diamo un voto, tutti insieme, per la Palestra della Misericordia, uno dei luobghi sicuramente del cuore, oppure perchè non suoniamo tutti insieme la sveglia a quanti stanno pisolando sulla promozione del Museo del Basket di Bologna che dovrebbe aprire nel 2021 ?
La lezione di un'altra generazione
Chiedo scusa. Approfitto della rubrica per fare gli auguri a mio padre. Si muove poco, per problemi fisici, quelli normali mi verrebbe da dire per uno di 87 anni. E'ancora velocissimo col cervello. Se poi gli si tira la volata e lo si fa pescare nel suo ricco album dei ricordi scatta il monologo che zittisce, ma conquista anche, gli interlocutori. Uno dei miei racconti preferiti riguarda il basket di cinquanta e più anni fa: non c'era ancora la Lega diventata adesso Lba, in compenso bastava essere del basket per sentirsi ... legati agli altri. Tutti: indistintamente. Mio padre, fieramente bolognese, cresciuto in via San Felice, a pochi metri dal Paladozza, a pochissimi metri dalla palestra San Niccolò, una chiesa sconsacrata, oggi diroccata, dove è stato l'allenatore di un certo Lucio Dalla, era già a Cantù nel periodo del suo racconto. Cantù, che è diventata un posto sulla cartina del Paese grazie al basket più che ai mobili, aveva uno sponsor, la Fonti Levissima. La Virtus, che non era ancora la potenza di oggi, ma già aveva vinto degli scudetti, era invece senza abbinamento. Da Cantu', dalla Brianza operosa partì la spedizione di soccorso per le Vu Nere che porto'lo sponsor Candy in quello che oggi si chiama Paladozza. Ecco cosa intendo, fortunato io per avere il maestro di questa lezione in casa, quando dico che dobbiamo cambiare narrazione: siamo in guerra. Sappiamo chi è il nemico, ancora prima dovremmo sapere chi sono gli amici: tutti quelli col pallone da basket in mano.
Non abbiam bisogno di parole
In una puntata di nomi dolci, perchè abbiamo parlato di Crema, in negativo, e di Ferrero, in postivo, ho tenuto il dolce più buono per la fine.. La Nazionale dei ragazzi con Sindrome di down ha vinto l'oro ai Mondiali in Portogallo. Vogliamo fare un applauso ? chiede il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Pancalli. No, vogliamo e dobbiamo fare un applauso a Alessandro Cicerti, Gianluca Lafornara, Francesco Leocata, Fulvio Silesu, Antonello Spiega, Emanuele Venuti, ai loro tecnici e alle loro famiglie. Dobbiamo smetterla di pensare che ci siano solo Nba, Euroleague e Lba: non c'è un basket altro, diverso, spesso si tratta piuttosto di basket alto. Aldo Giordani, che era un leone da tastiera, non nei modo sciagurati di oggi, che la tastiera la si usa solo o quasi per le derive social, andava a vedersi tutte le partite. Oggi sono stato alla Faac, l'azienda di Zola Predosa controllata anche dalla Curia di Bologna. Si presentava l'abbinamento della Virtus donne, e di serie A femminile dovremo tornare a parlare. Intanto anticipo un tema: il Cardinale di Bologna si chiama Matteo Zuppi. Non si occupa di basket, si occupa poco di sport a dire il vero: non guarda troppo ai risultati, che in effetti sono una forma, guarda alla sostanza, alle passioni. Ho preso da lui il sottotitolo per Virtus 150, il programma che celebrerà nel 2021 i 150 anni appunto della Sef Virtus, la casa madre del basket e non solo:avrà un futuro chi non ha paura del futuro. Nuova narrazione.