L'atletica italiana piange Donato Sabia: l'ex mezzofondista sconfitto dal Coronavirus
Due volte finalista olimpico negli 800 metri, Sabia era ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Potenza, sua città natale
Donato Sabia non è riuscito a sconfiggere il Coronavirus. Cinquantasette anni nativo di potenza, il campione di atletica ex mezzofondista e velocista, è morto stamattina nell'ospedale del capoluogo lucano dove da qualche giorno era ricoverato in terapia intensiva per crisi respiratorie da Covid-19. Sabia, due volte finalista degli 800 metri piani ai Giochi olimpici. L'ex atleta era anche presidente del comitato regionale della Basilicata della Fidal. Nella sua carriera aveva ottenuto la terza prestazione italiana di tutti i tempi negli 800 metri con il tempo 1'43"88 dietro a Marcello Fiasconaro e Andrea Longo. Aveva fatto, inoltre, l'undicesima prestazione italiana assoluta sui 400 metri, con 45"73. È stato primatista mondiale sui 500 metri con il tempo di 1'00"08 rimasto imbattuto per circa 29 anni. Oltre alla partecipazione alle finali olimpiche di Los Angeles e Seul e alla vittoria negli Europei indoor di Goteborg, Sabia fu quinto nella finale della staffetta 4x400 al Campionati mondiali di atletica leggera che si svolsero a Helsinki nel 1983. Nei giorni precedenti, aveva perso anche il padre, morto anch'esso di Coronavirus.
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