Brambati attacca l’Inter: “Guardie e ladri? Coda di paglia, fa ridere. Tonnellate di merda a…”
L’ex calciatore al veleno nei confronti degli interisti che si sono risentiti per la battuta di Allegri
Massimo Brambati ha detto la sua sulla battuta da parte del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, sull’inseguimento dei bianconeri nei confronti dell’Inter. L’allenatore toscano ha paragonato il duello in campionato tra le due squadre, come a un inseguimento tra guardie e ladri. Affermazione che ha fatto andare su tutte le furie i tifosi dell’Inter e l’ex presidente Massimo Moratti.
Brambati al veleno sull’Inter e Massimo Moratti
L’ex calciatore ha rilasciato le seguenti considerazioni a 7 Gold, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:
“Paragone guardie e ladri? Fa sorridere chi ha la coda di paglia. Se uno ha la coda di paglia, allora da senso a questa cosa. È una roba da far ridere questa. Io l’ho vista in diretta da Miami, erano le 5 del pomeriggio. Fortunatamente riesco a vedere Sky e DAZN. Ho visto l’intervista e c’era la ragazza da studio che faceva la domanda ad Allegri: ‘lei si sente cacciatore?’ (…). Io credo che non sia neanche stata una battuta. Cioè io penso che gli sia venuta fuori così, se qualcuno si è risentito, vuol dire che ha la coda di paglia”
Le parole al miele di Brambati nei confronti di Luciano Moggi
Brambati ha poi parlato dell’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi, presente in studio:
“Io sono orgoglio di aver lavorato con Luciano Moggi e la Juve di quel periodo, perché io ho solo imparato tantissime cose, sia da lui che dall’ambiente Juve. Per me lui rimane e rimarrà sempre un qualcosa di inimitabile. È stato uno dei più grandi conoscitori di calcio dell’ultimo secolo, perché se li mettiamo insieme, lui, Allodi…sono questi. Io so come sono andate le cose e non ho voglia di tornare a polemizzare. Tutte quelle tonnellate di merda che sono piovute addosso alla famiglia Moggi, poi sono piovute addosso di rimbalzo a coloro quali erano gli scudieri, non solo del papà ma anche del figlio. Io sono legato tantissimo a una amicizia oramai trentennale, anzi il direttore io lo conosco da quando avevo 16 anni”