Fabio Cannavaro su Napoli-Juventus: "Sarri e Gattuso sono imparagonabili, entrambi bravissimi. Mi farebbe piacere che la squadra della mia città vincesse" Napoli-Juventus di domani sera sarà molto più di una 'semplice' finale di Coppa Italia. Fabio Cannavaro, ex-difensore di entrambe le squadre, lo sa bene e chiarisce la propria posizione al Corriere dello Sport: "Una finale è sempre un’emozione. Peccato non ci sia il pubblico, il calcio è per loro. Ma spero che passi presto, che si possa riaprire, che torni completamente la normalità. Le finali sono di chi le conquista e dunque appartengono ai club, agli allenatori, ai calciatori. Napoli-Juventus la vivo con partecipazione, ovviamente, ed è anche superfluo sottolinearne i motivi. Non ho più l’età per tifare: però è chiaro che se c’è la squadra della mia città in campo ed il suo allenatore è Gattuso, allora non posso che aver piacere che a vincere siano loro. Anche perché penso che Rino meriti la soddisfazione di godersi un trofeo. Siamo amici e posso immaginare quanto stia soffrendo in questo momento difficile (dopo la morte della sorella Francesca): il dolore lacera ma lui è forte, ha carattere. L’ha dimostrato sempre, da calciatore e anche ora da allenatore. Gattuso e Sarri sono uomini che hanno storie diverse. E sono imparagonabili. Appartengono a generazioni distanti e anche con idee differenti. Ma sono bravissimi entrambi nel portare avanti le proprie filosofie. Io non ho capito perché mai il Milan non abbia confermato Rino: ha dimostrato conoscenze, esperienza, serietà e sensibilità". Tornare in campo dopo circa cento giorni di stop non è facile: "Una sosta lunghissima, insolita, unica, riempita da allenamenti differenziati individuali e poi da quelli collegiali che sono arrivati dopo. Le semifinali parlano chiaro: c'è stato chi ha corso tanto all'inizio, chi l'ha fatto dopo aver carburato, chi si è spento alla distanza. Il Napoli ad esempio si è ritrovato schiacciato, ma alla fine ha resistito, è riuscito a controllare le situazioni più complicate. Ha coperto come ha potuto e ha sofferto. Ha rappresentato la personalità del suo tecnico. La Juventus, invece, ha provato a giocare e ho il sospetto che da questa pausa possa uscire migliore: Sarri non ha mai avuto un periodo così lungo per provare a trasmettere ai suoi le proprie teorie e in questi mesi ne avrà approfittato".  
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