Milan-show a San Siro: Torino piegato da Giroud (doppietta), Pulisic ed Hernandez (4-1)
In vantaggio alla mezz'ora, i rossoneri vengono subito raggiunti da Schuurs, ma prima della fine del tempo vanno sul 3-1 con Pulisic, Hernandez e in mezzo un rigore di Giroud. Nella ripresa un altro rigore del francese mette il punto esclamativo
L'abbraccio di San Siro non tradisce: 72 mila persone riempiono la Scala del calcio per dare il bentornato al Milan tra le mura amiche dopo la vittoria all'esordio in campionato a Bologna. C'è il Torino e il primo esame della stagione, per dare continuità all'ottima prestazione contro i rossoblu, immagazzinare minuti nelle gambe e prendersi altri tre punti. Pioli conferma gli undici titolari scesi in campo al Dall'Ara, mentre Juric Radonjic per Karamoh sulla trequarti rispetto alla gara d'esordio col Cagliari. Il Torino non vince a San Siro contro il Milan dal 1985.
L'entusiasmo dentro l'impianto milanese in effetti si tocca con mano: tifo assordante da parte di entrambe le tifoserie, perché anche i numerosi tifosi granata assiepati al terzo verde i fanno sentire eccome. Il monologo è facilmente prevedibile con il Milan in prolungato possesso palla e il Torino che aspetta guardingo cercando di reggere l'urto iniziale della formazione di Pioli. Dopo otto minuti è Giroud a girare in porta un tiro di sinistro dopo un'azione d'angolo ma il pallone sfila sul fondo. Poco dopo Maignan deve uscire su un lancio dalle retrovie che diventa insidioso prima che l0estremo difensore rossonero ci metta una pezza.
All'undicesimo Rejinders tocca per Theo Hernandez, il francese calcia la punizione ma la sfera finisce fuori alla sinistra di Milinkovic-Savic. Superato il quarto d'ora si vede anche il Torino: Schuurs approfitta di una disattenzione milanista e calcia di destro ma il suo diagonale finisce sul fondo. Così come la conclusione di Leao al 23°, alta sopra la traversa. Ma gli sforzi del Milan sono premiati al 33° quando Pulisic raccoglie in corsa un bel suggerimento da destra confezionato da Loftus-Cheek e scaraventa in rete il pallone del vantaggio milanista.
Una volta sbloccato il match, si pensa che il Milan possa legittimare il controllo del match, e invece la doccia gelata è servita al 36° quando stavolta Schuurs va a bersaglio di sinistro bucando Maignan. Ma i colpi di scena non sono finiti. Al quarantesimo possibile mani in area di Buongiorno, Mariani ha bisogno di affidarsi al VAR per la verifica e decreta il penalty per i rossoneri, che Giroud trasforma per il 2-1. Con il quale si va a riposo? Per niente: c'è tempo per lo scavetto di Hernandez su suggerimento di uno strepitoso Leao in serata di grazia, che buca ancora Savic per il 3-1. Per la prima frazione si può dire che basti così…
Milan invariato a inizio ripresa, mentre Juric toglie Ilic e inserisce Linetty. La notizia più eclatante di inizio ripresa è che dopo pochi minuti saltano le luci: fuori uso il tabellone e gli sponsor a bordocampo. Si continua a giocare dopo una breve interruzione e intorno al 10° tutto rientra. Giusto in tempo per assistere al destro di Loftus-Cheek respinto da Savic dentro un San Siro sempre più chiassoso.
Poco dopo anche Pulisic avrebbe la possibilità per il raddoppio personale ma il suo sinistro da buona posizione termina alto. Nella ripresa il Milan migliora anche la ripresa del gioco dai piedi di Maignan, molto lenta e macchinosa nella prima frazione, con il Torino che aveva gioco facile nel piazzamento e nell'attesa della giocata.
Sull'ennesima discesa di Leao, superato il quarto d'ora, si inserisce Reijnders che calcia a lato di poco, ma da un altro controllo Var scaturisce un altro rigore per il Milan poiché il portoghese è stato toccato al momento dell'assist: ancora Giroud dagli undici metri, doppietta, 4-1 e partita in ghiaccio. Via dunque alla girandola dei cambi: fuori Leao, Loftus-Cheek e Giroud e dentro Okafor, Chukuweze e esordio anche per l'ex Valencia Musah. L'ultima parte della gara è sostanzialmente una passerella fino al fischio finale con la palla gestita per lunghi tratti dal Torino che crea però pochi grattacapi alla porta di Maignan. Nel finale Hernandez si prende l'ovazione lasciando il posto a Florenzi.
Sei gol in due partite e uno solo subito, due vittorie convincenti e un inizio di campionato che fa ben sperare: la gente milanista, tanto scossa a inizio giugno dall'addio di Maldini e Massara, ha incassato la risposta del campo in agosto. Più che positiva, almeno per ora.