Tramite il suo profilo twitter, Paolo Ziliani ha lanciato una dura accusa nei confronti di Andrea Agnelli, reo di aver permesso l'introduzione allo stadio, durante un derby di Torino, di striscioni sulla strage di Superga: se in Italia c'è anche chi ride per le vittime delle alluvioni di Firenze, è anche colpa dell'allora Presidente bianconero.

“La morte di tutto”

Condividendo uno screenshot del suo articolo ne Il Fatto Quotidiano, il giornalista ha scritto: "Quando ci si sorprende di avere negli stadi subumani che irridono i morti nell'alluvione di Firenze e poi si ricorda che c'era chi faceva entrare in curva striscioni inneggianti alla tragedia di Superga il giorno del derby (e sghignazzava se i suoi collaboratori si facevano pizzicare dalle telecamere). La morte di tutto". 

Agnelli
Andrea Agnelli

“Agnelli era perfettamente a conoscenza dell'introduzione di materiale vietato all'interno dello stadio”

Nell'articolo del Fatto Quotidiano, Ziliani conclude, mostrando tristezza e sconforto verso il sistema calcio italiano: "Nelle carte del procuratore federale di allora, Pecoraro, si legge: “D'Angelo informa Bucci che è stato beccato e gli riferisce che il Presidente l'aveva apostrofato con la frase ‘Ale sei un ciuccio, ti hanno beccato’ […] Se il nostro calcio è quello in cui il presidente di un club come la Juventus dà il suo benestare aflinchè i tifosi introducano ed espongano allo stadio, il giorno del derby, striscioni inneggianti a Superga, cioè la tragedia in cui persero la vita i campioni del Grande Torino, davvero vogliamo prendercela col povero coglione che ride dei fiorentini morti nell'alluvione?

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