Torino, la vittoria contro il Genoa vale già per la prossima stagione
Il Torino ha vinto contro la squadra rossoblù confermando i progressi registrati nelle ultime settimane. Il prossimo anno si ripartirà sicuramente dalla difesa a 3, da Ljajic e dal capitano Belotti. Mazzarri è già al lavoro per programmare
-di Alberto Gervasi-
Si chiude in bellezza, con una vittoria frutto del cinismo di una squadra che ha imparato anche a essere pratica, oltre che bella a tratti. Il Torino ha vinto a “Marassi” contro il Genoa perché è stato superiore sia tecnicamente che tatticamente alla formazione rossoblù. E lo ha fatto, soprattutto, perché ha avuto un atteggiamento mentale diverso rispetto all’avversario, troppo occupato dalle vacanze imminenti e l’addio di Mattia Perin. L’unica macchia, forse, per la formazione granata, è stato l’espulsione di Ansaldi quando ormai la partita aveva esaurito quello che aveva da dire, nonostante la rete di Pandev che è stato più un sussulto d’orgoglio del macedone che un tentativo del Genoa di rimettere in sesto la partita. I genoani sono stati più che altro sparring-partner, passivi nella manovra e nel pressing, oltre che imprecisi in una serie di situazioni di gioco. Il 3-4-1-2, o 3-4-3, di Mazzarri, convince e sarà il modulo da cui la squadra dovrà ripartire già dal ritiro estivo. I tre difensori danno grande copertura e sono propositivi nella costruzione di gioco da dietro. In più, il giro palla fra i tre centrali è spesso efficace alla ricerca di un uomo libero o di un inserimento da premiare. Bene anche gli esterni, De Silvestri e Ansaldi, che assicurano spinta e copertura difensiva: più corsa e fisico per l’ex Sampdoria, mentre l’argentino è più tecnico e spesso di trova a rifinire per i compagni di squadra. Ci sarà da trovare un regista che dia i tempi alla formazione granata, a meno che Baselli non decida di diventare grande e si prenda sulle spalle la squadra.L’ultimo periodo del centrocampista bresciano è incoraggiante per il futuro: oltre alla convocazione azzurra, che è il premio per una stagione giocata a buoni ritmi, Baselli ha capito cosa vuole da lui Mazzarri, e sta trovando i tempi giusti per gli inserimenti in area. Il gol di ieri docet. Ljajic, assente contro il Grifone per un problema fisico, è imprescindibile per questa squadra, così come Iago Falque. Il tecnico, che qualche settimana fa ha parlato di come la sua squadra dovrà avere quattro attaccanti dello stesso livello, da un lato ha ripescato Edera e dall’altro ha messo in discussione Niang: il senegalese, che parteciperà ai Mondiali con la sua nazionale, non ha quasi mai convinto, tranne che nelle prime due gare casalinghe con il tecnico toscano in panchina. Si giocherà tutto nel ritiro pre-campionato, anche a fronte dell’investimento che la società ha fatto su di lui la scorsa estate che merita, quantomeno, un’analisi accurata prima di prendere direzioni diverse e ulteriori. Belotti, invece, ha giurato amore al Toro e sarà da lui, e dalla sua voglia di rivalsa dopo una stagione a tratti buia, che si dovrà ripartire. Mazzarri, si sa, non conosce vacanze ed è già proiettato alla prossima stagione. Nelle prossime settimane ci saranno i colloqui con la dirigenza per capire come gestire alcune situazioni di mercato e valutare i possibili innesti. Il Torino del prossimo anno ha fretta di nascere.
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