Bologna a picco nel Boxing Day: la Lazio passeggia al Dall'Ara
Santo Stefano amaro per il Bologna che cade al Dall'Ara sotto i colpi di Luiz Felipe e Lulic. Rossoblù sconfitti praticamente senza combattere
È tempo di Boxing Day anche in Italia, tradizione britannica inutilmente mutuata da un calcio italiano asfittico e che richiede ai bolognesi di smaltire pranzi e cene al Dall'Ara. Per la sfida tra fratelli, Filippo soprende scegliendo Krejci a sinistra e soprattutto Okwonkwo in attacco come partner di Santander mentre Simone affida a Caicedo le chiavi dell'attacco.Avvio senza sussulti ma con la Lazio pronta ad approfittare dei consueti errori di impostazione del Bologna. I primi tentativi dei biancocelesti arrivano da fuori area in particolare con Luis Alberto che al quarto d'ora chiama alla parata Skorupski. Rossoblù bloccati nella propria metà campo a difendere a pieno organico nonostante una Lazio al piccolo trotto: le uniche timide iniziative arrivano in ripartenza affidando il pallone ad un singolo e confidando nella giocata ma le conclusioni di Santander e Svanberg sono velleitarie. I capitolini sono invece una presenza fissa nella metà campo del Bologna e alla mezzora giunge inevitabile il vantaggio: Luiz Felipe svetta indisturbato e di testa deposita il pallone in fondo alla rete da corner. La pochezza rossoblù porta a non reagire nemmeno allo svantaggio mentre la Lazio continua a tenere il possesso della palla con fare sornione e sfiora il raddoppio prima del riposo con uno slalom mortifero di Correa che trova sulla sua strada l'intervento in extremis di Skorupski. È notte fonda per il Bologna.Niente cambi almeno in avvio di ripresa e Bologna nuovamente alle corde dopo un primo tempo concluso con un misero 30% di possesso palla. La prima scelta dalla panchina è quella dell'Inzaghi biancoceleste che inserisce Immobile per Caicedo mentre il fratello rossoblù risponde scegliendo Orsolini al posto di Mattiello per passare al 4-3-3. La Lazio va ad un passo dal raddoppio proprio con il nuovo entrato e così entra anche Palacio per l'inutile Okwonkwo, vera scelta suicida del tecnico felsineo: ci prova con un offensivo 4-2-3-1. Nel gioco a scacchi della gara il fratello replica dando sostanza al centrocampo con Parolo al posto di Correa e con Lukaku per Milinkovic-Savic migliorando ulteriormente la squadra in campo. Il Bologna invece è la solita accozzaglia di poche idee confuse: l'unica parvenza di brivido è in un colpo di testa debole di Orsolini nel cuore dell'area che Strakosha blocca senza ansie. La carta della disperazione è Destro in campo per Poli e passaggio addirittura al 4-2-4 nei minuti finali ma al 90' arriva il meritatissimo raddoppio della Lazio con Lulic, libero di colpire di destro dentro l'area e far calare il sipario sulla sfida.
Stavolta il nulla proposto dal Bologna non è bastato a cancellare la pur timida voglia di calcio della Lazio che sbanca il Dall'Ara con il minimo sforzo ed un gol per tempo. È una vittoria meritata anche se certamente non sudata quella di Simone sul fratello maggiore Filippo che si è consegnato agli avversari dal primo istante confidando nella fortuna per conquistare il terzo pareggio per 0-0. Non è andata così: manca solo una partita al momento della resa dei conti.
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