L'ex numero uno del Bologna, oggi preparatore dei portieri della Primavera rossoblù, spera nella ripartenza della A e di vedere Ibrahimovic in Emilia Gianluca Pagliuca attraverso le pagine del Resto del Carlino ha parlato della ripartenza della serie A, di Bologna e di Gigi Simoni: "Se sono ancora dell'idea di aver paura di giocare? Solo a metà. Nel senso che adesso sarei contento se tornassero le partite, perché è giusto che anche il calcio provi a ripartire. Ma se mi metto nei panni di un calciatore continuerei ad avere paura. Adesso la situazione è milgiorata? Decisamente sì. Ma di questo virus conosciamo ancora troppo poco per abbandonare gli atteggiamenti prudenti. E fatemi dire una cosa che mi sta qui..E’ sacrosanto che i locali riaprano: ma la movida senza regole mi dà fastidio. Vedere tanti ventenni e trentenni che se ne fregano del distanziamento e che si parlano in faccia senza mascherina mi irrita. Il mio messaggio è: ci si può divertire e si può fare l’aperitivo, ma oggi bisogna farlo nel rispetto delle regole. Nella serie A che spera di ripartire la regola sarà che i valori resteranno immutati? Se guardo alle partite della Bundesliga mi viene da dire che sarà così: Bayern, Borussia Dortmund e Lipsia comandavano prima e comandano anche adesso. Il Bologna come lo vedo? Bello carico, come il suo allenatore. A Casteldebole si respira entusiasmo, che è l’entusiasmo che trasmette un uomo che si è messo alle spalle un momento drammatico della sua vita e che smania dalla voglia di tornare alla normalità. Mihajlovic non l’ho mai visto così in forma. Ibrahimovic al Bologna come lo vedrei? Qui torniamo a Sinisa: è una partita che può giocare solo lui. Se arrivasse Ibra sarei contento, perché anche se ha trentotto anni si fa ancora dare del lei. La scomparsa di Simoni? Che grande uomo Gigi: mite, gentile, schietto. Ricordo la sua gioia quando a Parigi vincemmo la Coppa Uefa battendo la Lazio: al di là delle otto promozioni, era il suo primo trofeo internazionale. Pronto a sedermi davanti al televisore per tornare a gustarsi la serie A? Non vedo l’ora. Anche perché il calcio tedesco non mi piace, mentre sono un patito di quello inglese: Premier League o Championship non fa differenza, mi piace lo spirito. Ma la serie A mi manca". Fonte Resto del Carlino
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