Lega Serie A, De Siervo: "Contemporaneità delle partite consuetudine superata"
De Siervo amministratore delegato della Lega Serie A, ha voluto rispondere alle critiche inerenti la mancata contemporaneità delle partite
La scelta nell'ultimo turno di campionato di far giocare diverse partite importanti per la lotta salvezza spalmate nel corso del weekend, ha generato molte polemiche facendo parlare di favoritismo e poca regolarità della competitizione. Il Lecce che comunque già aveva ottenuto la salvezza, ne ha avuta la certezza grazie alle sconfitte del Frosinone venerdì, del Cagliari sabato, del Sassuolo e del Verona domenica e così nel posticipo di ieri é scesa in campo senza particolari motivazioni consegnando tre punti pesanti all'Udinese.
Risultati che non sono affatto piaciuti e che hanno fatto puntare il dito contro la scelta della Lega Serie A di non far giocare le partite in contemporanea. La bontà della decisione é stata difesa dall'amministratore delegato Luigi De Siervo a margine degli eventi legati alla finale di Coppa Italia che si giocherà domani tra Atalanta e Juventus, il quale ha deciso di rispondere agli attacchi ricevuti sulla questione.
Campionato falsato
Che venga espressa pubblicamente o venga fatta sottointendere come fatto da Francesco Oppini riguardo alla sconfitta dell'Inter col Sassuolo e alla successiva vittoria col Frosinone, l'idea che si concedano vittorie facili e funzionali agli scopi di classifica di una squadra una volta ottenuti i propri, é piuttosto diffusa. In questo modo si parla di campionato falsato e si auspica al ritorno delle partite giocate tutte ad uno stesso orario, per evitare favoritismi ma che con ogni probabilità verrebbe avversata per il calo di introiti riguardo ai diritti TV.
La risposta di De Siervo
De Siervo amministratore delegato della Lega Serie A ha voluto fare chiarezza sulla mancata contemporaneità delle partite, sottolineando come é una concezione superata del modo di intendere il calcio oggi:
Questa è una norma superata negli anni. Ricorderete che le partite che si giocavano in contemporanea negli ultimi turni erano in passato quattro giornate, poi tre, poi due poi una. Questo è un fatto semplicemente fisiologico, non si può giocare tutti insieme. Si è cercato nell’arco di un campionato di rispettare una serie di avvicendamenti, non ci vedo nulla di strano. E’ una classica e fisiologica discussione che avviene ogni anno. Cambiano le squadre, ma questa cosa non cambia
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