In crescita l'Inter, che con un blitz all'Olimpico tornerebbe terza. Per il Milan tornare alla vittoria significa smarcarsi dalle inseguitrici, adesso incollate

- di Enzo Cartaregia -

L’inseguimento è già partito. Perché, adesso, basta una sola frenata a dare fiato alle rivali. Anche le rincorse di Inter e Milan finiscono quindi per sfumarsi, nel gran chiasso di chi è in pista per l’Europa. Archiviato il derby, con una tregua che non esalta nessuno, le meneghine sentono il fiato sul collo. La pressione, lo sanno, può soltanto aumentare. Ed è a distanza che si giocano le singole posizioni sul tabellone. Vale a Torino, dove le ambizioni dei granata sono appese ad un filo che i nerazzurri cercheranno di recidere, per tornare sul podio. Succede in un Meazza che non promette scintille, se l’ansia dei rossoneri dovrà sopraffare quella anti-B del Sassuolo per tenere ancora il passo.

BLITZ E A CAPO? OCCASIONISSIMA INTER – Indietro a tutta forza. La formazione di Luciano Spalletti, a grandi passi, continua ad avvicinarsi alla top 3. Dove tutto era cominciato. Ripartiti dalla “quinta”, i nerazzurri sono appunto allo snodo della mini-ripresa, favoriti in un incrocio decisivo a priori. La gara contro il Torino è infatti un duello, senza pari come i tabelloni europei vorrebbero. Perché non sono proprio possibili compromessi, tra le chance dell’Inter in chiave Champions e le possibilità dei granata di inserirsi nel risiko per le coppe. Se gli anticipi  acuiscono le distanze tra sabaudi ed interisti, i sogni di una parte non potranno che finire travolti. Senza margini, dunque. L’Inter, a -1 dalla Roma, guarda a distanza anche una Lazio che è appena due punti dietro.

Il terzo posto dipende però dal match dell’Olimpico, mentre il tonfo al quinto passerebbe da un exploit degli aquilotti ad Udine. Più critica la situazione del Torino, che pure ha vinto le ultime due gare, interrompendo un lungo digiuno. E’ rimasto però lungo 9 punti il fossato che separa gli uomini di Mazzarri dal treno UEFA. Se non è questa, l’ultima chiamata, poco ci manca. Icardi e soci avanzano allora vistosamente, per gioco ed umori. Manca un ultimo passaggio, si potrà dire a ragion veduta dopo il derby della Madonnina. Finito senza reti giusto per i gravi errori del capitano sottoporta. Ma terzi, nella mini classifica delle ultime cinque gare, i nerazzurri non subiscono gol proprio da 450’.

Che sia o no la restaurazione di antichi splendori, l’Inter sembra tornata a scegliere per sé, sul campo. Come il Torino, seppure abbia la sua forza in parti opposte. A trainare i suoi, infatti, è adesso Belotti, che contro il Crotone non ne sbaglia neanche una, per porsi all'opposto dell’argentino interista e tenere vivo il campionato. Ma si gioca sulle prime punte, la gara dell’all-in europeo? Mazzarri, che deve rinunciare a Rincon per squalifica, può solo schierare Obi a centrocampo e N’Koulou in difesa, al posto di Bonifazi nel 3-4-1-2. Non cambia, invece, Spalletti: scenderanno in campo gli stessi undici anti-Milan, con Brozovic rinato al centro e capitan Icardi ancora in cima al 4-2-3-1.  Dalla gara, insomma, cercano tutti continuità. Su due fronti sono in corso i lavori di (tardive) riprese. Ma all’Inter basta un blitz. Un altro passo indietro, verso il baricentro di una stagione ancora in bilico.

TENSIONI OPPOSTE. RISCHIO MILAN – Rincorsa chiama rincorsa, per non spezzare i ritmi di una scalata. E le fatiche si fanno sempre maggiori per i milanisti, adesso che la congiuntura si è capovolta. Anche contro il Sassuolo ci sarà quindi da predisporsi all’affanno. Pensare al dominio incontrastato degli scorsi mesi sarebbe quindi un errore, mentre la classifica si fa magmatica ed a San Siro si presenta un mezzo rompicapo. Perché l’impegno resterà anche agevole nelle previsioni, dovendo ancora soppesare l’istinto di sopravvivenza degli avversari. Quello che preme però sugli uomini di Gattuso è dover riprendere la catena interrotta delle vittorie. E, soprattutto, comprimere i tempi, resi ostili da una sosta piombata sulla testa di una squadra invincibile. Che l'apparenza ha lasciato squarciarla da un derby affrontato in modo fiacco.

D'altronde potrebbe essere tutto normale, per il Milan. Se non fosse che ad alzare l'asticella della fatica è il deficit di classifica ereditato da Ringhio. Sempre lì, a limitare lo slancio delle vittorie. Lui, mister Gattuso, che ha rinnovato fino al 2021, vorrà però celebrare il nuovo contratto tenendo salda la presa sugli obiettivi che ribadisce ogni giorno. “Champions? Proviamoci”, ribadisce anche adesso che è quasi impossibile. Dopo la legittima, ma rumorosa caduta imposta dalla Juventus. Di certo sa che la pressione aumenta e l’Europa va difesa, guardandosi le spalle. La Fiorentina, che in anticipo vince per la sesta volta di fila, è a -1, con una gara in più. Vincere sui neroverdi significherebbe però staccare a sei punti Sampdoria e Atalanta, oltre ad insidiare una Lazio distante lo spazio di due successi.

In classifica i corridoi aperti non mancano comunque, pur senza l’adrenalina che accompagna il Sassuolo. La formazione di Iachini, a +5 sulla zona rossa, resta infatti a forte rischio, tra continui colpi di scena. Quattro risultati utili consecutivi, nelle ultime gare, non bastano ancora ad accarezzare la permanenza. Accelera però la girandola delle formazioni possibili, complici le squalifiche di Magnanelli e Adjapong. Dal 3-5-2 emiliano, tutto da definire, potrebbe restare fuori Cassata, in gol a Verona, oltre che l’infortunato Berardi. Decimati, gli ospiti affrontano un Milan che, frenate a parte, non va molto lontano dal suo schieramento tipo. Nel 4-3-3 dovrebbe dunque esserci Suso in alto a destra, accanto a Cutrone ancora preferito in mezzo. Fotografata la classifica, ciò che conta è fare presto. Seppure il calendario possa rompere le attese, ai rossoneri non mancano le soluzioni. Solo con qualche pressione in più.

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