Come si fa a non scadere in banaliutà commentando una partita di playoff che non c'è stata, troppo forte una squadra,  subito domata e senza energie nervose l'altra ? Anche senza volerlo, la Reyer è diventata lo sparring partner di un'Olimpia in palla sulla strada di Colonia dove la squaudra cambierà parecchio e sarà, inevitabilmente, meno italiana per la necessità di alzare la taglia dei giocaori che sfideranno il Barcellona. De Raffaele per una volta impotente avrà magari anche il pensiero di aver avuto poco da Clark in gara 1 e poco pure da Jerrells in gara 2, giocatori non decisivi ma importanti in un ruolo in cui Delaney e Rodriguez sono tornati dopo gara 1 a essere di un'altra categoria. Ma, come detto, il riassunto di tutto sono la freschezza, e la determinazione,  di Milano e la stanchezza della Reyer.

Paul Biligha, una bella storia

Milano è stata, negli ultimi anni una specie di buco nero che ha inghiottito tanti giocatori, anche tipi tosti caratterialmente come Hackett e Melli, e possiamo rubricare in altro modo la scomparsa dall'orizzointe di Alessandro Gentile che pure doveva essere il poster del club. Quest'anno Davide Moretti si è perso nell'impatto. Si va a Milano per giocare l'Eurolega, per prendere un fior di stipendio, ma non c'è niente di garantito. Soprattutto, bisognerebbe ascoltare una volta di più De Gregori: non è dai pafrticolari di cui prima che si giidica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia. Ogni allenatore ha un suo cocco, che sia dichiiarato o meno, Paul Biligha è, meritatamente, fin dai tempi della Nazionale, un cocco di Messina, il quale, non potendo schierarlo contro il Barcellona, gli ha regalato la scena in campionato.una rivincita e la passerella per raccogliere gli applausi del Forum. Il pubblico apprezza sempre i giocatori che danno tutto, capisce la ricerca del miglioramento e se uno non si accontenta di essere uno stoppatore micidiale diventa un idolo come i big. Paul Biligha è poi, anzi, prima, una persona speciale, non solo perchè è uno dei giocatori laureati.

Back la parola d'ordine

E'tornato il pubblico, ma sembra ancora di essere sull'orlo del burrone in questa stagione di tanti marchi sul campo per il campionato numero 50. Ancora un'unità non si vede, e nemmeno si sente: sarebbe bello se l'inno sui campi fosse sempre lo stesso, si potrebbe chiedere a quel ragazzo, Jacopo Mastrangelo,  che suonando Morricone con la chitarra elettrrica ci ha alleggerito il lock down.In realtà un minimo comun denominatore c'è: è la parola back. E'tutto back. Le scarpette rosse sono back alle Final Four, Black is back è il grido di battaglia della Virtus, Jasmin is back annuncia con orgoglio la Fortitudo. Sarebbe una festa se non fosse che tutti hanno giàbocciato, preventivamente, il bnack to back che torniamo a infliggerci la settimana prossima dopo Colonia con partite giocate in due giorni consecugtivi.Domani Brindisi e Virtus sono back al Palapentassuglia, ma qualcosa Vitucci dovrà cambiare.

 

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Rassegna stampa - La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport e Tuttosport

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