Milan, Leao: sempre al centro della critica, ma non è lui il problema, bensì la soluzione
Ecco perché i rossoneri devono ripartire dal talento e dalle giocate del proprio numero 10
Nell'epoca dei social e della comunicazione digitale i commenti e le opinioni si susseguono con una facilità disarmante, cosi come le critiche, talvolta anche feroci. Ad essere sinceri in questo periodo, lato Milan, questo processo sta avvenendo con fin troppa facilità; si pensi al neo arrivato Pavlovic incensato a nuovo Stam e difensore di livello ma poi è sempre lui che si fa infilare da Dia perdendo la marcatura alle sue spalle nel secondo gol della Lazio. Attenzione, nessuna critica al gigante serbo arrivato in estate e protagonista nel complesso di un impatto positivo, però nei giudizi ci vuole equilibrio. Equilibrio appunto, termine che quando si parla di Rafa Leao non viene preso in considerazione, anche perché non è lui il problema del Milan, e probabilmente mai lo sarà, essendo per distacco il giocatore migliore della rosa e tra i migliori del nostro campionato.
Leao al centro del Milan, lo dicono i numeri
Stiamo parlando sempre di campo, del cooling break se ne è discusso abbastanza, l'analisi che stiamo facendo riguarda solamente l'aspetto tecnico. Quest'ultimo dice che il Milan ha 2 punti in 3 partite dovuti a delle lacune difensive abnormi e delle scelte opinabili, Leao in tutto questo? Un gol e un assist in tre partite, anzi nell'ultima è anche subentrato, salvando i rossoneri da un altro flop dopo quello di Parma, in cui l'unica rete dei meneghini porta la sua firma (serpertina incredibile che permette a Pulisic di spingere il pallone in porta). Sicuramente visto il talento del giocatore puo' fare ancora meglio e crescere maggiormente, ma di certo non sono da imputare a lui i problemi, come non lo si puo' non considerare tra i migliori giocatori del nostro panorama calcistico. E non sono certo io a dirlo, bensì i numeri; lo scorso anno la sua stagione è stata considerata "negativa" a livello di statistiche, niente di più lontano dalla realtà. Infatti il classe 1999 rossonero ha messo a referto 15 reti e 14 assist, numeri importanti e che se confrontati con quelli di pari ruolo in giro per l'Europa (esterni sinistri), rivelano che solamente Vinicius Jr ha fatto meglio per somma di reti e assistenze (24 gol e 11 assist), e giocando come punta atipica in un 4-3-1-2 tra l'altro. Son e Foden hanno fatto stagioni incredibili ma giocando anche in altre posizioni e non soltanto come ala sinistra. Il tutto per dire che la luce in casa dei rossoneri spesso la accende Leao, senza dubbio al centro del gioco della manovra e del Milan stesso. I rossoneri devono partire da lui e preservare il suo gioiello.
I reali problemi del Milan
I reali problemi dei rossoneri sono fondamentalmente due e sono gli stessi della seconda parte di stagione passata ed anzi sono anche peggiorati nonostante un mercato tutto sommato convincente e il cambio di allenatore: equilibrio e lacune difensive. La squadra appare più scollegata tra i reparti, regredita tatticamente, senza idee e senza gioco, spenta e perennemente vulnerabile. In aggiunta a ciò è subentrato anche un certo disordine tecnico-tattico, come testimoniano anche le parole preoccupanti di Yunus Musah nel post partita della debacle di Parma. Fonseca, come si legge sul Corriere dello Sport, ha concesso alla squadra altri 4 giorni liberi;la ripresa degli allenamenti è prevista per lunedì in vista della preparazione del match contro il Venezia in cui sarà assolutamente necessario invertire il trend. Inutile ribadire che per farlo, i rossoneri avranno bisogno del loro fuoriclasse, ancora una volta.
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