Casertana (ph Social)

Una partita surreale quella sostenuta ieri dalla Casertana che, decimata dal Covid-19,  ha “giocato” contro la Viterbese in nove contro undici. Un qualcosa che non è stato digerito soprattutto dal capitano Gigi Castaldo convinto che la gara non andasse disputata. Proprio lui ha detto la sua al sito ufficiale del club:

“Lo dicevo anche in campo durante la partita. Mi vergogno di essere italiano e calciatore. Si è toccato il fondo. Si è giocato con la vita delle persone. Durante la gara mi veniva da ridere. Forse da capitano ho sbagliato a non radunare la squadra dicendo di non scendere in campo. Si è messa una partita di calcio davanti alla vita. Siamo rappresentati malissimo. La speranza è che i tre ragazzi che stavano male risultino negativi”.

Castaldo non ci sta e chiede che chi ha sbagliato paghi per quanto avvenuto: “Se si è sbagliato qualcuno deve pur pagare. Non c’è stato buonsenso. Devono vergognarsi tutti. Si è toccato il fondo. Il presidente della Viterbese guarda il proprio tornaconto, ma è una vergogna spingere per scendere in campo nonostante un focolaio del genere. Non parliamo di una partita persa. Qui si è giocato sulla salute delle persone. Devono vergognarsi. Forse una partita di calcio viene prima di tutto”.

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