Nella seconda semifinale degli Australian Open, il russo Daniil Medvedev ha sconfitto il greco Stefanos Tsitsipas in quattro set, raggiungendo in finale lo spagnolo Rafa Nadal, che ha avuto la meglio sull'azzurro Matteo Berrettini.

Ma a far discutere parecchio è stata la sfuriata del tennista russo alla fine del secondo set: tutto è cominciato da un provvedimento del Giudice di sedia Jaume Campistol nei suoi riguardi (ammonimento per oscenità visibile), reo di aver fatto un gesto molto simile a quello classico dell'ombrello, presumibilmente diretto al padre coach del tennista ellenico.

Una volta tornato in panchina per la mini pausa, Medvedev si è letteralmente infuriato e l'ha fatto con parole molto dure: “Suo padre può parlare di ogni punto?! Sei stupido? Suo padre può parlare di ogni punto?! Oh mio Dio! Oh mio Dio sei così pessimo, amico! Come puoi essere così pessimo nelle semifinali del Grande Slam”. Quando ha notato che Campistol faceva finta di niente, ha rincarato la dose: “Sto parlando con te!! Girati!".

Dopo pochi minuti, c'è stato il bis, questa volta con tono meno arrabbiato, ma sempre provocatorio: “Se non chiami il coaching, se non lo fai, come posso definirti… sei un gattino”.

Alla fine il russo, nonostante abbia perso il secondo set, ha ritrovato brillantezza vincendo meritamente il match, con Campistol che nel quarto parziale, ha deciso di assecondare il russo, ammonendo Tsitsipas per “coaching”.

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Medvedev e la sua sfuriata

 

 

 

  

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