Gattuso e l’analisi sulla Serie A: “Kvara sembra George Best, mi rivedo in Amrabat e il Milan…”
Le parole di Rino Gattuso: tra Napoli, Milan e…il VAR di Inter Juventus
Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io lo SSport, Gattuso si è lasciato andare in una lunga analisi sulle big di Serie A. Tra gli argomenti trattati non mancano: Milan, Napoli e la recente polemica riguardo il match tra Inter e Juventus. Ecco le sue parole:
Gattuso sui quarti di finale di Champions League tra Napoli e Milan
"Napoli strafavorito nel confronto in Champions col Milan?Il Napoli sono due anni che esprime un calcio incredibile ma in Europa le partite sono diverse. Sarà una partita aperta. normale che il Napoli abbia una mentalità vincente adesso, gioca con tranquillità ed esprime un calcio europeo. Ma se la giocheranno entrambe le squadre".
Gattuso sul percorso del Milan negli ultimi due anni
"Il Milan è una squadra che da due anni a questa parte che gioca a campo aperto. Deve stare bene fisicamente, col collettivo che sta bene. E' una squadra che ti viene a prendere, ti gioca addosso e quando qualcuno non sta bene fisicamente si nota e non riesce ad esprimersi come negli ultimi due anni".
Gattuso su Osimhen e sul Napoli
”Se mi aspettavo questa sua esplosione? Sì, perché è stato anche pagato tanto. Aveva fatto bene al Lille e devo dire che è stato molto bravo Giuntoli a farlo arrivare a Napoli e non è stato facile. Io l'ho perso per diversi mesi per situazioni extra campo e abbiamo sofferto la sua assenza. È velocissimo ed è molto tecnico, un giocatore incredibile. Questo Napoli non è solo Osimhen. C'è Lobotka che con me non riusciva ad esprimersi al meglio, Zielinski, Lozano. E poi Kvaratskhelia, sembra di vedere George Best, fa delle cose incredibili con un'armonia e leggerezza allucinanti. Il Napoli mi entusiasma molto, una squadra che sembra un sogno".
Gattuso sulle polemiche del VAR
”Gli arbitri - spiega Gattuso a proposito delle polemiche seguite ieri sera alla vittoria della Juventus sull'Inter, con tocco di mano di Rabiot sul gol decisivo di Kostic - fin dal primo giorno, ci hanno detto che se il braccio viene alzato si prende fallo. Se il braccio è nella posizione corretta non c'è fallo. Bisogna aver fiducia di chi sta al Var e di chi deve prendere posizione. Se lo rivedi 100 volte non capisci se è fallo o no. Chi ha deciso ha preso questa decisione. Ma finché non ci sarà fiducia nei confronti di chi arbitra, ci saranno sempre queste polemiche".
Sulla nazionale di Mancini e la difficoltà a trovare giovani italiani da lanciare
”L'Inghilterra si deve sempre rispettare e temere, ma penso che Mancini in questi anni ha fatto un grandissimo lavoro. La verità è che non siamo andati al Mondiale per due rigori sbagliati con la Svizzera. Mancini ha un grande merito: con la vittoria agli Europei ha dato uno stile e una mentalià alla squadra, siamo in buone mani. Vedo squadre Primavera con uno-due italiani e tutti gli altri stranieri, una riflessione bisogna farla. Come si fa? Così diventa tutto difficile. Bisogna ripartire da queste cose, i giovani di oggi giocano molto meno di 20-25 anni fa".
Chi è il Gattuso di oggi?
"Amrabat. Al Mondiale mi ha emozionato, ha tirato fuori prestazioni incredibili, quando sembrava fosse morto riusciva a tirare fuori energie: è il giocatore che mi assomiglia di più. Tutti dicono Tonali, ma credo sia più un misto tra me e Andrea Pirlo: ha più tecnica ed è più completo di me".
Sul suo futuro: Italia o estero?
"Non so. L'esperienze che ho fatto a Valencia sono stati incredibili. Sapevo che avevano dei problemi, con una piazza contro la presidenza. Mi piace vedere tutto il calcio, sono uno che è molto curioso. Mi piace allenare all'estero o in Italia. Devo sentire la fiducia e se si può lavorare nel modo giusto, che non vuol dire in tranquillità. La Serie A negli ultimi due o tre anni è diventata molto competitiva. Non si fa più un calcio che attende, non sono un caso i risultati in Europa. Mi farebbe piacere tornare in Italia, ma vediamo. A Valencia sono stati sette mesi incredibili, sapevo di andare in una società con problemi, con una piazza contro il presidente da tre anni, ma mi piace vedere tutto il calcio e allenare all'estero, sono molto curioso. Il campionato italiano è molto competitivo, il nostro calcio è cambiato, non si fa più calcio attendista, non più catenacciaro, ora si fa un calcio propositivo, c'è una visione di calcio aggiornata. Ritornare in Italia? Mi farebbe piacere, ma vediamo".
Sul paragone tra Serie A e Premier League
"La Premier League in questo momento è l'Nba, è un altro mondo, non possiamo competere con le loro cifre, dobbiamo essere bravi a migliorare a livello giovanile e inventarsi qualcosa".
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