De Laurentiis, che stoccata: "Vinciamo senza l'aiuto di soldi stranieri. Un esempio per quelli del Nord da seguire"
Parole forti, quelle pronunciate dal presidente del Napoli all'indirizzo dei club gestiti da società straniere

E' un Aurelio De Laurentiis euforico, quello che ha presenziato al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere per l'incontro il “Regolamento del giuoco del calcio tra teoria e prassi”, e non potrebbe essere altrimenti visto il cammino del Napoli in campionato e in Europa. Lo scudetto, salvo clamorosi colpi di scena, verrà cucito sulle maglie azzurre 33 anni dopo l'ultima volta: un traguardo storico per la città e lo stesso presidente, il quale non ha risparmiato una frecciatina all'indirizzo ad altri club:
“Le società gestite da fondi stranieri non avranno dei benefici. I fondi sono la morte del calcio, sono interessati a massimizzare i guadagni dei propri investitori nei successivi 5 anni. Il calcio invece è programmato, come il cinema. Lo scudetto è il premio, il coronamento di un lavoro lungo 18 anni. Vinciamo senza l'aiuto di soldi stranieri. Ho preso il Napoli dalla C e portato sul tetto d'Italia dopo aver venduto tutti i più forti e senza debiti”.