Petrachi: "La storia con la Roma mi ha mortificato. Su Pallotta..."
L’ex direttore sportivo della Roma si è raccontato a 360 gradi
Gianluca Petrachi ha parlato sulle frequenze di Radio Radio sfogandosi e attaccando il club giallorosso. Queste le sue dichiarazioni: "Io sono arrivato con molto entusiasmo, ho creduto molto al progetto, per arrivare alla Roma ho avuto una diatriba con il mio ex presidente (Cairo, ndr). Non è stato semplice e non lo è tutt’ora, lui è una persona di potere. L’ambiente Roma si sa che è un ambiente difficile, per 20 anni non si è vinto uno Scudetto, credo che ci siano problemi più grossi. Nella mia testardaggine, nella mia idea di fare calcio, sono riuscito a cambiare Cairo: quando sono arrivato mi ha detto di aver speso 64 milioni di euro ed era contestato, ho cercato di aiutarlo e lui ha aiutato di me. Nei miei anni di gestione siamo migliorati, abbiamo fatto un positivo di 200 milioni, siamo tornati in Europa League dopo tanti anni e siamo cresciuti. Quando sono arrivati a Roma quindi pensavo di poter avere a fianco persone che avrebbero potuto aiutarmi a fare meglio".
SU PALLOTTA - "Io ho chiesto a un mio referente se il presidente (Pallotta, ndr), fosse contento del mio lavoro. Tutto gli veniva raccontato perché non parlavo bene in inglese e ci ho parlato solo due o tre volte, quindi non sapevo cosa gli venisse riferito. Io sotto Natale dopo la vittoria di Firenze ho mandato un messaggio al presidente e non mi ha mai risposto. In quel momento ho capito che stavano cercando di distruggermi in maniera molto subdola. Ho sperato che il presidente mi chiamasse, allora ho chiesto alcune cose e non mi sono state date. Ho pensato di aspettare la fine del campionato e dire chiaramente che o si sarebbe fatto come dicevo io o sarei andato via".