Pressing, scontro Cruciani-Auriemma: "Volevi cacciare Spalletti. Sei come Tina Cipollari, metti bocca..."
Durante la trasmissione Pressing Lunedì Giuseppe Cruciani e Raffaele Auriemma si sono scontrati in un acceso dibattito
I battibecchi tra Giuseppe Cruciani e Raffaele Auriemma sono all'ordine del giorno. Nel corso della trasmissione Pressing Lunedì, i due si sono lasciati andare a un acceso dibattito.
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Cruciani-Auriemma, la discussione accesa riguardo Luciano Spalletti e Tina Cipollari
Raffaele Auriemma è stato interpellato per raccontare il magico momento del Napoli elogiando il lavoro fatto dal tecnico di Certaldo: “Spalletti non doveva convincere nessuno. Per lui parla la storia professionale. Avete ascoltato i fischi a Dimaro? Erano parte del periodo storico della piazza”.
Giuseppe Cruciani lo ha interrotto nel bel mezzo del discorso: “Eri tu".
Auriemma non si è fatto sorpassare: "Non ero a Dimaro, ma ero tra quelli che non vedevano di buon occhio un mercato dove si lasciava andare via il certo per l'incerto. Poi se in dieci giorni prendi Ndombele, Raspadori e il Cholito Simeone le quadratura ci sta tutta”.
La risposta del giornalista ha permesso a Cruciani di replicare: “A maggio lo volevi cacciare. Basta ammettere ‘Su Spalletti mi sono sbagliato’. Tutti commettono degli errori, bisogna riconoscerlo”.
Auriemma ha risposto: “Sei come Tina Cipollari in questa trasmissione, che deve mettere bocca su tutto”.
Cruciani ha poi proseguito difendendo la Cipollari: “Non capisco il disprezzo verso una donna che fa un mestiere anche nobile”.
E Auriemma: “Ma nessuno la disprezza, però fai solo casino e non ragioni”.
Così Giuseppe Cruciani ha chiesto: “Ma perché, Tina Cipollari non ragiona? Il punto è un altro: ci sono prove documentate che a maggio la pensavi in un modo su Spalletti. Tra l'altro Spalletti guarda spesso questa trasmissione. Così mostri la tua conversione nei suoi confronti”.
La lunga conversazione è stata poi chiusa da Raffaele Auriemma: “In realtà, la mia riflessione era più ampia: se mandare via l'allenatore o i calciatori che creavano dissidi nello spogliatoio. Hanno scelto l'allenatore. Così Spalletti è libero di lavorare senza le pressioni e i condizionamenti che c'erano prima”.
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